Montagna, in migliaia senza luce e al freddo per 36 ore

14 novembre 2017 | 16:17
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Montagna, in migliaia senza luce e al freddo per 36 ore
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Montagna, in migliaia senza luce e al freddo per 36 ore
Montagna, in migliaia senza luce e al freddo per 36 ore

La neve pesante e gli alberi hanno fatto crollare le linee dell’alta tensione. Il sindaco Bini: “A chi chiamava ieri Enel diceva: ‘Siete in pochi’. E’ successo di nuovo dopo il 2015. Che manutenzione hanno fatto?”. Taruffi e Torri (SI): “Eventi prevedibili”

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Migliaia di persone al freddo e senza luce per circa 36 ore. Dalla mattina di ieri, alle nove, per i cittadini della nostra montagna si è ripetuto l’incubo del black out del febbraio 2015. Anche questa volta sul banco degli imputati torna Enel, dato che sono stati la neve pesante e gli alberi caduti a fare crollare le linee dell’alta tensione.

Il sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini, tuona: “A chi chiamava Enel, ieri, hanno detto: “Si tratta di poche utenze. Ci hanno detto che, dopo il black out del 2015, avevano fatto manutenzione alle piante, ma è successo di nuovo. Ho chiesto anche che intervenga il prefetto. Ora voglio che mi mandino da Roma l’elenco delle manutenzioni fatte”.

Alle 17 di oggi, dopo 36 ore di freddo e buio, la situazione pare risolta. Dice Bini: “Stiamo attaccando la luce nelle frazioni di Costa e Vigolo e poi passeremo a Carnola e Bondolo. Se non riescono metteremo il gruppo elettrogeno”.

Il black out ha riguardato tutta la montagna: Vetto, Ventasso, Toano, Villa Minozzo e Carpineti. Ad essere risparmiata, pare, solo la zona di Casina. In seguito alla mancanza di energia elettrica, le scuole di Busana e Vetto sono rimaste chiuse. Enel, secondo quanto ci ha detto il sindaco Bini, è arrivata con una prima squadra solo stamattina alle nove.

Torri e Taruffi (SI). Neve: “Ancora disagi in Appennino per eventi previsti”
Yuri Torri e Igor Taruffi, consiglieri regionali di Sinistra Italiana, scrivono: “La nevicata di ieri in Appennino era un evento previsto e atteso, così come lo era stata quella del 2015. Eppure, a distanza di due anni, si sono verificati disservizi dello stesso genere, in particolare blocco della linea ferroviaria e mancanza della fornitura elettrica”.

I due consiglieri hanno presentato una interrogazione chiedendo alla giunta di richiamare i gestori di servizi di distribuzione di energia elettrica e delle infrastrutture ferroviarie agli impegni di manutenzione delle proprie reti, soprattutto in territori maggiormente soggetti a precipitazioni nevose e di informare i cittadini circa le possibilità di indennizzo per la mancata erogazione dei servizi.

I gestori, infatti, chiamati in Commissione dopo la nevicata del 2015, avevano assicurato che avrebbero svolto la manutenzione ordinaria affinchè non si ripetessero i problemi che per più di un giorno avevano bloccato buona parte della comunità appenninica.

“In queste situazioni – sostengono Torri e Taruffi – appare chiaro come l’Appennino, che rappresenta una parte non secondaria del territorio regionale, si trovi in una situazione di tale fragilità strutturale, per cui ogni singolo evento prevedibile potrebbe trasformarsi, e nella maggior parte dei casi si trasforma, in una emergenza ingestibile. Questi disagi, che oggi risultano evidenti a causa della neve, infatti, gli abitanti di quei territori li vivono ogni giorno sulla ferrovia, sulle strade e quando cercano di accedere ai servizi basilari come gli ospedali o le poste. Lo ripetiamo ancora una volta: è necessaria una politica industriale della montagna, che sia alla base di investimenti sulla sicurezza del territorio e della pretesa da parte della Regione nei confronti di tutti gli attori interessati, Enel e Ferrovie ad esempio, di un serio piano di investimento sulla manutenzione e sulla gestione ordinaria”.