Mafie, il M5S: “Scarpino si rilegga le parole di Maletta invece di minacciare querele”

22 novembre 2017 | 18:49
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Mafie, il M5S: “Scarpino si rilegga le parole di Maletta invece di minacciare querele”

Le parlamentari Maria Edera Spadoni e Giulia Sarti replicano all’ex consigliere comunale che è stato a lungo dirigente del Catasto di Reggio, tirato in ballo da un testimone del processo Aemilia

REGGIO EMILIA – Il Movimento 5 stelle torna all’attacco sul cosiddetto “sistema catasto” di Reggio Emilia, denunciato dall’ex funzionario dell’ente Potito Scalzulli in commissione antimafia. In particolare le parlamentari Maria Edera Spadoni e Giulia Sarti annunciano un’interrogazione parlamentare sulla figura di Renato Maletta, dipendente del catasto citato da Scalzulli e gia’ consigliere del centrosinistra della quarta circoscrizione dal 2004 al 2009, infine candidato in quell’anno alle elezioni comunali con la lista “Cittadini per Delrio”, a sostegno dell’ex sindaco ed attuale ministro Graziano Delrio.

Maletta non e’ indagato ed e’ del tutto estraneo ad Aemilia, ma il suo nome ricorre nelle carte del processo di ‘ndrangheta nella cui aula reggiana e’ stato ascoltato il 5 settembre scorso. Tanto basta alle 5 stelle per ritenere “inopportuno che Renato Maletta continui a lavorare in Agenzia delle Entrate” di Reggio. Al funzionario si contesta nello specifico la partecipazione nel luglio del 2011, insieme ad altri attuali imputati del processo Aemilia ad un matrimonio in Germania. Un evento a cui, si legge nell’ordinanza di Aemilia, “partecipa il gotha della ‘ndrangheta crotonese”.

Come da lui stesso dichiarato in aula, Maletta fece anche campagna elettorale in favore di Salvatore Scarpino (consigliere Pd di origine calabrese per 3 mandati, ora in forza a Mdp), allora suo capo reparto, e si ritrovo’ ad un appuntamento elettorale (in un locale della Canalina) con l’attuale imputato di Aemilia Pasquale Brescia. Nulla da eccepire, ma i rapporti di Maletta con l’imprenditore oggi sotto processo erano piu’ stretti, fanno notare Sarti e Spadoni. Nel maneggio di villa Cella di Brescia, infatti, Maletta aveva un cavallo e ha confermato di svolgere le funzioni di segretario.

La struttura era nel mirino del Comune di Reggio dal 1998 perche’ abusiva, ma e’ stata demolita solo dopo l’arresto di Brescia nel 2015. Insomma “non c’e’ altro da aggiungere – chiudono Sarti e Spadoni – il caso verra’ portato in Parlamento e all’attenzione della commissione Antimafia. Commissione dove prima o poi sarebbe interessante ascoltare Graziano Delrio”.

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Scarpino ha minacciato di querela gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che per tutta risposta hanno diffuso la trascrizione della deposizione fatta dal Maletta  al processo Aemilia  il 5 settembre scorso, da cui si evincerebbe che i grillini non hanno inventato nulla ma solo commentato ciò che il testimone ha dichiarato. La senatrice Maria Edera Spadoni e l’onorevole Giulia Sarti (capogruppo M5S Commissione antimafia) domandano allora in modo ironico: “Salvatore Scarpino forse si è sbagliato e intende querelare il dipendente dell’Agenzia delle Entrate Renato Maletta?Scarpino rilegga con attenzione” le parole di Maletta”, che “in aula, rispondendo sotto giuramento ai Pubblici Ministeri 7 ha dichiarato quanto segue”. Maletta ha detto di essere andato in un locale alla Canalina all’epoca della “Campagna elettorale per l’ingegner Scarpino”. Alla domanda degli avvocati “con chi è andato alla festa?”, ha risposto; “Pasquale (Brescia )  era lì, Salerno, io facevo parte del gruppo dell’associazione la Calabria nel mondo e facevamo questa campagna per Scarpino” e che era candidato “consigliere comunale del Pd capolista sindaco Delrio”. Alla richiesta di ricordare meglio quale campagna elettorale fosse, Maletta dice “Scarpino ha fatto più legislature, io ho fatto dall’inizio campagna elettorale, in ultimo anche per Vecchi”. Quindi, i pm gli chiedono che lavoro faccia: “Lavoro all’Agenzia delle Entrate qui a Reggio”. Infine gli domandano: “Ha mai lavorato con Scarpino?”. “Sì, era il mio capo reparto”.