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Generale criminale di guerra si uccide bevendo il veleno

29 novembre 2017 | 14:51
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Slobodan Praljak era uno dei sei ex leader politici e militari croati bosniaci comparso davanti alla Corte. Era stato condannato a 20 anni di prigione nel 2013 per i crimini di Mostar

REGGIO EMILIA – E’ morto Slobodan Praljak, ex comandante croato-bosniaco che si era avvelenato oggi, in diretta televisiva all’Aia, di fronte ai giudici del Tribunale dell’Onu per la ex Jugoslavia: a riferirlo, in attesa di una conferma delle Nazioni Unite, e’ stata l’agenzia di stampa croata ‘Hina’.

L’uomo, 72enne, aveva compiuto il gesto urlando “prendo il veleno” e “non sono un criminale”. I magistrati avevano appena confermato la condanna a 20 anni di carcere che gli era stata comminata nel 2013 per crimini contro l’umanita’ commessi nella citta’ di Mostar.

Praljak era una delle figure più in vista del processo dato che faceva da intermediario tra il governo di Zagabria e quello della Herzeg-Bosnia, svolgendo la duplice funzione di ufficiale del Ministero della Difesa croato e, allo stesso tempo, comandante dell’Esercito dell’Herzeg-Bosnia.

Praljak, proprio in quanto capo delle operazioni dell’Hvo nella zona di Mostar, è stato riconosciuto nella sentenza come il principale responsabile della distruzione del Ponte vecchio, lo Stari Most simbolo plurisecolare della città di Mostar e della sua convivenza tra culture.