Truffa a luci rosse su Facebook, denunciato un napoletano

20 ottobre 2017 | 08:18
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Truffa a luci rosse su Facebook, denunciato un napoletano

Con falsi profili femminili ha ingannato un 38enne di Novellara a cui ha spillato 1.500 euro

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Con falsi profili femminili ingannava su Facebook aspiranti amanti, denunciato: truffa l’accusa mossa a un napoletano 65enne dai carabinieri di Novellara. La sua vittima, dapprima invaghita e poi intimorita da una denuncia per molestie sessuali, ha versato 1.500 euro

Dopo aver creato su Facebook il falso profilo femminile di una donna molto attraente ha accettato l’amicizia di un 38enne reggiano che ha attirato nella sua rete con false promesse di incontri per prestazioni sessuali a pagamento, arrivando anche a spedirgli, tramite Messenger, foto dal contenuto pornografico per “stimolare” la sua considerazione.

Promettendo di incontrarlo, è riuscito a farsi versare sulla sua Postepay 500 euro e quando la vittima, stanca delle false promesse, ha interrotto i versamenti gli ha chiesto l’amicizia con un altro falso profilo femminile ottenendo altri soldi con le medesime modalità. Interrotta questa seconda trance di pagamenti, l’uomo è stato contattato da un sedicente avvocato che, prospettando una denuncia per molestie sessuali nei confronti delle sue due assistite (ovvero i falsi profili Facebook femminili con cui l’uomo aveva chattato), lo ha indotto a versare altri soldi.

Complessivamente ammonta a 1.500 euro il danaro versato in piu’ tranches dal 38enne reggiano che alla fine, preoccupato non tanto per il raggiro (che pare non avesse compreso) ma quanto per la denuncia prospettatagli, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Novellara. I militari gli hanno consigliato di bloccare i vari profili e di non pagare piu’ un centesimo, poi hanno iniziato le indagini e hanno scoperto che dietro i due profili femminili e l’avvocato c’era la stessa persona: un 65enne napoletano che è stato denunciato per truffa.

Su di lui sono in corso ora altri accertamenti da parte dei militari perché la truffa ai danni del 38enne reggiano non sarebbe isolata, ma potrebbe essere inquadrata in un’ampia attività criminale che ha visto come vittime altri uomini.