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Torino, indagata l’Appendino. Sindaca: “Pronta a collaborare”

17 ottobre 2017 | 17:46
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Torino, indagata l’Appendino. Sindaca: “Pronta a collaborare”

La prima cittadina del capoluogo piemontese è indagata per falso. Indagine anche su assessore e capo gabinetto

REGGIO EMILIA – La sindaca di Torino, Chiara Appendino, è indagata dalla Procura di Torino per falso in relazione al bilancio 2016. Il reato nell’ambito dell’inchiesta sull’area ex Westinghouse, per un debito ‘fantasma’ di 5 milioni di euro verso Ream scomparso dal bilancio 2016. L’indagine era stata aperta nei mesi scorsi in seguito a un esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano (lista Morano) e Stefano Lo Russo (Pd).

“Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l’interesse della Città e dei torinesi”. Così la Appendino commenta l’avviso di garanzia. “Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere”.

L’inchiesta della procura di Torino riguarda anche il capo di gabinetto, Paolo Giordana, e l’assessore al bilancio, Sergio Rolando. L’ipotesi è che dal bilancio di Palazzo Civico sia stato espunto un debito di 5 milioni verso la società Ream. Un’operazione che sarebbe maturata all’insaputa dei revisori dei conti, i quali, a luglio, a loro volta hanno inoltrato una segnalazione in procura.

“La sindaca di Torino, Chiara Appendino, l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando, e il capo di Gabinetto, Paolo Giordana, hanno chiesto ed ottenuto di essere immediatamente ascoltati oggi pomeriggio dal procuratore Marco Gianoglio per chiarire la loro posizione e consegnare della documentazione, spiegando natura e contenuti della medesima, nonché la rilevanza in ordine ai fatti in oggetto di indagine”. Lo precisa una nota della Città di Torino. L’audizione dovrebbe svolgersi negli uffici del Palazzo di Giustizia.