Stazione, giro di vite sulle residenze fittizie

6 ottobre 2017 | 16:09
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Stazione, giro di vite sulle residenze fittizie

Sono in tutto i 60 soggetti irreperibili e 30 quelli oggetto di verifiche ulteriori da parte della Polizia municipale

REGGIO EMILIA – Sono in tutto i 60 soggetti irreperibili e 30 quelli oggetto di verifiche ulteriori da parte della Polizia municipale di Reggio Emilia, nell’ambito dei controlli sulle residenze fittizie nella zona “calda” della stazione ferroviaria. Le verifiche in corso “capillari, palazzo per palazzo, scala per scala, interno per interno”, hanno riguardato fino ad oggi 146 appartamenti con 447 persone residenti.

I dati li fornisce il vice sindaco con delega al Welfare Matteo Sassi, alla vigilia della commissione consiliare “decentrata” in programma questa sera nella zona della stazione storica, dedicata alle criticita’ del quartiere. Quello del controllo delle residenze, annuncia poi Sassi, “e’ un piano di lavoro che si estendera’ ad altre aree della citta’, costituendo una stretta sul fronte degli abusi e dell’illegalita’, comportando riflessi positivi anche sulla sicurezza complessiva dei luoghi”.

Il vice sindaco pero’ sottolinea anche che “quello della stazione e’ un quartiere residenziale privato, in cui gli alloggi pubblici si contano in pochissime unita’ e le problematiche abitative e sociali insorte hanno trovato, ormai storicamente, una fonte originaria e una sponda tenace nelle dinamiche speculative fiorite e prosperate dietro il mercato degli alloggi privati affittati”.

Oltre al potenziamento dei vari servizi comunali per l’integrazione etnica e la convivenza presenti nel quadrante compreso fra via Sani, via Eritrea, via Turri e viale 4 Novembre, il vice sindaco conferma inoltre quanto annunciato a luglio dal sindaco Luca Vecchi, ricordando che “e’ poi nei progetti di medio-lungo periodo dell’Amministrazione il trasferimento dello stesso Comando dei Vigili nella stessa zona stazione”. Novita’ annunciate, infine, anche per la mensa per richiedenti asilo in via Eritrea che avra’ una riduzione degli avventori.

“Ad oggi – commenta il vice sindaco – vi sono persone che, pur avendo trovato accoglienza in altri Comuni della provincia, si rivolgono alla struttura di Reggio Emilia: questo fenomeno e’ in via di soluzione con l’offerta di pasti nei paesi ospitanti e cio’ comportera’ appunto una diminuzione di frequentatori del servizio di via Eritrea”.

Ai comitati di cittadini – ora riuniti in una rete – molti dei quali sono sorti proprio contro i fenomeni di spaccio, prostituzione e degrado nell’area il vice sindaco ribatte: “Si narra di un Comune assente in zona stazione. Anche se comprendo le preoccupazioni conosco, in vero, una realta’ opposta, cioe’ quella di un Comune e di istituzioni presenti in questo quartiere in maniera assidua e senza pari in altre parti della citta’ per livello del dettaglio e impiego di risorse umane”.