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Smog, Comune di Torino avverte: “Non aprite porte e finestre”

19 ottobre 2017 | 17:26
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Smog, Comune di Torino avverte: “Non aprite porte e finestre”

Per gli spostamenti a piedi o in bicicletta, l’esortazione del Comune di Torino è di “farlo per il più breve tempo possibile muovendosi lontano dalle vie più trafficate”

REGGIO EMILIA  – “Evitare di aprire porte e finestre”. E’ l’invito del Comune di Torino dopo che la concentrazione di Pm10 è schizzata a 114 mcg/mc, oltre il doppio del limite (50). “In una situazione così critica” l’assessorato all’Ambiente invita i cittadini ad adottare una “serie di precauzioni”: Evitare attività fisica e prolungata all’aperto e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre”.

Per gli spostamenti a piedi o in bicicletta, l’esortazione del Comune di Torino è di “farlo per il più breve tempo possibile muovendosi lontano dalle vie più trafficate”. Da ieri a Torino è bloccato, dalle 8 alle 19, il traffico di tutte le auto private fino ai diesel Euro 4 compresi, ma sabato il divieto sarà con ogni probabilità esteso agli Euro 5.

“Le misure restrittive adottate in questi giorni – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Alberto Unia – rispondono in primo luogo alla necessità di tutelare la salute di tutti. Per questo motivo, pur consapevole che occorra sopportare qualche disagio, raccomando di rispettare le disposizioni relative alle limitazioni al traffico e, per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti, ricordo che la temperatura non dovrebbe superare i 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) nelle abitazioni e in spazi ed esercizi commerciali. Per evitare sprechi di energia e ulteriori emissioni inquinanti – conclude l’assessore Unia – consiglio inoltre di tenere le porte chiuse”.

Lombardia, misura anti-smog in 7 province
Sono scattate martedì in sette province della Lombardia le misure antismog che prevedono il blocco della circolazione per i veicoli più inquinanti e la riduzione di un grado della temperatura nelle abitazioni. Le misure di primo livello, come stabilito dall’accordo del bacino padano (fra ministero dell’Ambiente e le regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna), prendono il via dopo il quarto giorno consecutivo di sforamento dei limiti di pm 10, le polveri sottili più pericolose per la salute, di 50 microgrammi per metro cubo. L’allarme smog riguarda sette province: Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Lodi, Monza.

Dopo 20 giorni consecutivi di sforamento del limite giornaliero di Pm10, 50 microgrammi per metro cubo, a Torino scatterà il blocco totale di auto private e veicoli commerciali. È una delle misure previste dal piano anti inquinamento approvato oggi dalla giunta comunale – in attesa del “Piano per la qualità dell’aria della Regione” – e che entrerà in vigore da venerdì. Il Comune ha deciso di adottare da martedì le misure antismog previste dall’accordo di programma valido per la pianura padana confermando i divieti dell’inverno scorso e aggiungendo un terzo livello che prevede il blocco totale della circolazione dopo 20 sforamenti consecutivi. “Una misura estrema – sottolinea l’assessore Alberto Unia – che si spera di non dover applicare”. Al primo livello di emergenza, dopo 4 giorni consecutivi di sforamento dei 50 mcg/mc, stop ai diesel fino all’Euro 4 compreso, mentre dopo 10 giorni oltre la soglia il blocco scatterà anche ai mezzi commerciali Euro 4 diesel.

Legambiente, 24 città con bollino rosso
Scatta con anticipo l’emergenza smog e in un autunno che porta con se’ ancora il tepore estivo è già ‘bollino rosso’ per la qualità dell’aria nelle città del nord Italia. Sparse in quattro regioni – Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna – 24 città sono infatti ‘fuorilegge’ per aver superato la soglia annuale di inquinamento dell’aria ‘consentito’ dalla normativa: 35 giorni totali di sforamento di una media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili.

A lanciare il nuovo allarme è Legambiente che nel report “L’emergenza smog e le azioni (poche) in campo” – un’edizione straordinaria di ‘Mal’aria’ – mette Torino (con 66 giorni di sforamento) in testa alla classifica delle città peggiori, seguita da Cremona (58), Padova (53) e Milano (50) dove oggi sono entrate in vigore il nuovo divieto d’ingresso nell’Area C anche per le auto Euro4 senza filtro anti-particolato. A Torino invece il divieto ai diesel Euro 4 scatterà da mercoledì. Tra le prime 25 in classifica ci sono anche altre città oltre la soglia, come per esempio Frosinone che si piazza al quarto posto con 52 sforamenti. Inoltre – viene spiegato – per alcune di queste città non è una sorpresa ritrovarsi oltre i limiti fissati: “già da marzo alcune città” erano “ampiamente” oltre i 35 giorni consentiti; tra queste Torino, Alessandria, Asti, Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Venezia, Padova e Vicenza.

“Per fronteggiare l’emergenza cronica dello smog, che risente sempre più dei cambiamenti climatici – dichiara la presidente di Legambiente Rossella Muroni – servono interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che a livello locale e regionale. Il protocollo antismog, firmato a giugno, da un lato ha cercato di uniformare le strategie anti-inquinamento dei Piani regionali e dei provvedimenti d’urgenza dall’altro però da solo non basta; e non può riguardare solo le Regioni più inquinate del nord Italia. Per questo è importante che venga esteso anche alle altre Regioni della Penisola”. I dati raccontano come “in Italia a causa dell’aria inquinata ci siano oltre 60mila morti ogni anno” per “l’esposizione a polveri sottili (PM 2,5), ossidi d’azoto (NO2) e ozono (O3)”. Secondo Legambiente “la causa principale di questa emergenza è la carenza di interventi e misure concrete, con troppi ritardi da parte di Regioni e sindaci”; e ora “si cerca di correre ai ripari”.

Il report analizza anche alcune aree d’Europa, ricordando che per esempio in Inghilterra è stata annunciata la fine delle vendite del diesel nel 2040 e sono stati investiti 1 miliardo di sterline per la mobilità elettrica. E anche per gli ‘storici’ taxi londinesi è stata pianificata l’elettrificazione nei prossimi due anni. Quello che servirebbe è “ripartire dai centri urbani”. In questo senso, la presidente Muroni si rivolge “al governo, ai presidenti di Regione e ai molti sindaci”, chiedendo di “abbandonare atteggiamenti lassisti e far diventare il tema della qualità dell’aria davvero una priorità”, guardando a “interventi strutturali, politiche sostenibili e misure concrete”.

Galletti: in Padania sindaci devono agire insieme
In Pianura Padana “c’è bisogno di interventi forti per la riduzione delle polveri sottili. Abbiamo bisogno che tutti i comuni di quella zona li facciano insieme, con la stessa determinazione, perché le polveri sottili non si fermano al confine di un comune. E’ quello che abbiamo provato a fare con la firma del protocollo che riguarda quattro Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, il 9 giugno scorso, n.d.r.), che si sono impegnate a fare le stesse azioni in presenza di certe condizioni. Non dico che questo risolverà il problema. Ci siamo incamminati in una strada che nel breve periodo potrebbe dare risultati”. Lo ha detto stamani il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, alla trasmissione “Radio anch’io” su Radio 1.

Per il ministro “quello degli autoveicoli è problema vero italiano. Abbiamo un parco veicoli molto obsoleto. Credo che dovremmo intervenire. L’incentivazione alla rottamazione è una misura che dovremo prendere ed è contenuta nella Sen, la Strategia energetica nazionale”.

In materia di lotta all’inquinamento atmosferico “gli strumenti che abbiamo messi in campo sono forti – ha proseguito Galletti -. Stiamo intervenendo molto sulla mobilità sostenibile, c’è il consolidamento dell’ecobonus nella legge di Bilancio. Per la mobilità sostenibile abbiamo appena chiuso un bando che a vale a livello nazionale 35 milioni di euro. Nei prossimi giorni dirò che ne finanzieremo un altro pezzo importante, per fare piste ciclabili e bus elettrici nei Comuni.

Devo dire che abbiamo avuto una risposta eccezionale dai comuni, sono stati presentati più di 100 progetti, tutti di qualità elevatissima, da tutta Italia”.