Rubiera, la stagione del teatro Herberia

7 ottobre 2017 | 09:05
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Rubiera, la stagione del teatro Herberia

Undici appuntamenti da novembre ad aprile: una stagione che mette in scena la contemporaneità, tra ironia, impegno e grande qualità

REGGIO EMILIA – Undici spettacoli tra novembre 2017 ed aprile 2018 compongono il cartellone della stagione 2017-2018 del Teatro Herberia di Rubiera, ideata e promossa dalla Corte Ospitale: una stagione che mette in scena la contemporaneità, tra ironia, impegno e grande qualità. La prima parte è caratterizzata dall’ironia e dalla comicità con protagonisti d’eccezione: Natalino Balasso con Marta Dalla Via, Paolo Rossi e Walter Leonardi. Nella seconda parte ospiteremo alcune tra le maggiori compagnie teatrali ed artisti italiani della scena contemporanea, protagonisti della ricerca di nuovi linguaggi tra cui Babilonia Teatri, Saverio La Ruina, Carullo-Minasi, Monica Piseddu.

Un focus sull’incontro tra arte e follia vedrà come protagonista Danio Manfredini (artista prodotto dalla Corte Ospitale) con due appuntamenti in cartellone: Luciano, l’ultimo spettacolo di Manfredini fresco di debutto, e il rallestimento di Al Presente, che nel 1999 gli valse il Premio Ubu come migliore attore. A chiusura di stagione torna a Rubiera, dopo il periodo di residenza artistica in Corte Ospitale della scorsa estate, Fabio Troiano con lo spettacolo Lampedusa, in cui sarà in scena con Donatella Finocchiaro in un testo di Anders Lustgarten.

“La drammaturgia contemporanea è il filo rosso che lega gli spettacoli di questa nostra stagione – dice Giulia Guerra, direttrice La Corte Ospitale – la maggior parte degli spettacoli in cartellone sono scritti da autori che sono anche gli interpreti dei loro testi. Riportiamo in scena nella stagione che apriamo al pubblico l’attenzione alla nostra vocazione come centro produttivo, il lavoro sulla scrittura per la scena, con un’apertura in chiusura di stagione alla drammaturgia internazionale: tutti gli spettacoli sono di drammaturghi italiani viventi, con un’unica eccezione per Lampedusa di Andres Lusgarten, un autore inglese tra i più noti e rappresentati a Londra, che in questo caso parla di noi, dell’Italia e di Lampedusa, un modo per vederci riflessi negli occhi e nelle parole di chi ci guarda da fuori. È una stagione che parla del nostro presente, di relazioni umane e famigliari, di temi di stringernte attualità, di fecondazione assistita, di follia, di migranti, di rapporti con la diversità, sempre attraverso il filtro della sublimazione artistica, del linguaggio scenico che caratterizza la cifra specifica di ogni compagnia ospitata. Il teatro nella nostra concezione è uno spazio di contaminazione, confronto, dialogo, aggregazione e crescita di una comunità: uno spazio e un luogo che mai come quest’anno intendiamo aprire al pubblico, anche dei più giovani. I ragazzi, che forse percepiscono il teatro come luogo antico e superato, devono riappropriarsi di questo spazio della comunità, perché a teatro, in questo nostro teatro specialmente, si parla del nostro presente, e quindi, inevitabilmente, del nostro futuro”.

La stagione 2017-2018 del Teatro Herberia prende il via venerdì 3 novembre 2017 con l’anteprima nazionale del nuovo spettacolo di e con Natalino Balasso e Marta Dalla Via, Delusionist . “No stand up comedy” in cui si ride per non ridere, una produzione Teatria in cui i due protagonisti raccontano un presente alternativo dove non c’è più niente da recitare. I tempi son coriacei e anche chi ha un obiettivo base come campare si trova a fare i conti con uno standard di sopravvivenza sempre più alto e con la frustrazione che ne deriva. Delusionist è una pièce contemporanea che non parla del contemporaneo, ma dell’impossibilità contemporanea di raccontare una storia condivisa. Balasso e Dalla Via arrivano allo spettacolo del 3 novembre dopo un periodo di prove in Corte Ospitale che li porterà fino al debutto di Venezia.

Il secondo appuntamento è il 24 novembre 2017 ed ha come protagonista Paolo Rossi, artista da anni legato alla Corte Ospitale come casa di produzione, con L’Improvvisatore 2 – L’Intervista di e con Paolo Rossi e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari, prodotto da Corte Ospitale. In questo Improvvisatore 2 – L’Intervista, Rossi si affiderà al genere dell’intervista in cui, come in bizzarre conferenze, il pubblico sarà inevitabilmente coinvolto. Ci saranno anche i musicisti, l’avanguardia de I Virtuosi del Carso, e quindi anche musica, canzoni, scimmie e cotillon. Al termine è garantito un acceso dibattito.

Ultimo appuntamento dell’anno il 19 dicembre 2017 con Walter Leonardi ed il suo nuovo spettacolo Coma quando fiori piove, in scena Flavio Pirini, Alice Redini e Paola Tintinelli, una produzione Buster e Corte Ospitale, spettacolo scritto con Carlo G. Gabardini e vincitore de I Teatri del Sacro 2017. È il racconto di un uomo il giorno del suo cinquantesimo compleanno che insieme agli amici di una vita ripercorre gli anni vissuti, quando per un colpo alla testa cade in coma, intraprendendo un viaggio lisergico in cui i momenti significativi del suo passato riaffiorano insieme a situazioni che avrebbe potuto vivere. Ad accompagnarlo in questo viaggio un autostoppista stralunato e misterioso. Un pretesto per riflettere e ridere su temi centrali della vita.
Un racconto comico, cinico, onirico, messo in scena con semplici immagini, oggetti ed espedienti che generano sorpresa e incanto.

La stagione riprende il 18 gennaio 2018 con Pedigree dei Babilonia Teatri, in scena Enrico Castellani con Luca Scotton. Pedigree è la storia di un giovane uomo, della sua famiglia con due madri, del padre donatore e dei suoi cinque fratelli di sperma sparsi per il mondo. Pedigree racconta le difficoltà di una nuova generazione alle prese con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza. Un lavoro che è allo stesso tempo un pugno allo stomaco e una carezza, dotato di una scrittura che scivola leggera ma si attorciglia alle budella, carico di umanità. Pedigree racconta di come le nostre dita corrano veloci su schermi e tastiere ma le nostre menti e i nostri costumi siano impregnati di quell’odore di naftalina che abbiamo ancora nel naso.

Giovedì 1 febbraio 2018 tornano a Rubiera i Carullo-Minasi con delirio bizzarro, lo spettacolo vincitore di Forever Young 2015-2016, progetto residenziale di Corte Ospitale per compagnie teatrali under 35 o emergenti. Un Centro di Salute Mentale e due personaggi, interpretati da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi: uno, in condizione di “pazzo per attribuzione”, trascorre la propria vita a interrogare le stelle, discorde con il tempo presente; l’altra, donna perfettamente integrata, ossessionata dalla carriera, ma che avverte un’insania incipiente. Né pazzi né sani, Mimmino e Sofia in un dialogo serrato si scopriranno simili, umani, sorridenti, autoironici, sebbene parti inconsapevoli di un sofisticato meccanismo congegnato per rendere l’uomo prigioniero di se stesso. Si incontrano in una terra di frontiera, il Centro Diurno di Salute Mentale “il Castello”, cattedrale ultima dell’identità alienata e interrotta dell’uomo contemporaneo che rimbomba dei dialoghi di due solitudini, nella logica d’un mondo che continua a categorizzare e che quindi esclude.

Saverio La Ruina è in scena il 23 febbraio 2018 con Masculo e Fìammina, una produzione Scena Verticale. Un dialogo tra figlio e madre, una madre che non c’è più, che il figlio va a trovare sulla tomba decidendo di raccontarsi a lei e confidarle la sua omosessualità, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.

Sabato 3 marzo 2018 saliranno sul palco dell’Herberia Enrico Lombardi e Dario Aggioli con Sono tutti mio cugino, produzione Quinta Parete e TeatroForsennato. Uno spettacolo che parla di condivisone. Sul palco una cabina telefonica funzionante, dove gli spettatori potranno farsi chiamare; e come nella famiglia protagonista dello spettacolo, che rispondeva alle chiamate di tutto il paese e andava a cercare il compaesano, l’attore risponderà al telefono e accoglierà sul palco lo spettatore interessato, interrompendo e allo stesso tempo diventando parte dello spettacolo. Sono tutti mio cugino è uno spettacolo che, attraverso i racconti di una famiglia e di una festa di paese, racconta ciò che abbiamo dimenticato, cose che nel passato abbiamo lasciato che ora ricerchiamo.

Sabato 10 marzo 2018 atteso appuntamento con Accabadora, spettacolo tratto dal romanzo di Michela Murgia, edito da Einaudi e vincitore del Premio Campiello 2010, in scena Monica Piseddu, regia di Veronica Cruciani e drammaturgia di Carlotta Corradi. Lo spettacolo racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria, sei anni, viene data a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora: aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia. È a questo punto del romanzo che Carlotta Corradi ambienta l’adattamento teatrale. Maria è appena tornata. Sono anni che non parla con sua Tzia. Di fronte alla immobilità dell’anziana donna e all’idea di separarsi da lei, Maria mette da parte il rancore e se ne prende cura. Passano dei mesi e la Tzia non riesce a morire. Passato il tempo necessario con lei, liberatasi di alcuni pesi che la tenevano confinata in un limbo di bambina, una Maria ormai donna può finalmente soddisfare la richiesta d’aiuto della Tzia, liberandola del peso della vita.

Torna sul palco dell’Herberia nel marzo 2018 Danio Manfredini, con un focus sull’incontro tra arte e follia. Sabato 17 marzo Manfredini è in scena con Al Presente, spettacolo che gli valse il Premio Ubu nel 1999 come migliore attore e giovedì 22 marzo in Luciano, suo ultimo spettacolo, che lo vede in scena insieme a Vincenzo Del Prete, Ivano Bruner, Giuseppe Semeraro e Cristian Conti. Due spettacoli che a vent’anni di distanza affrontano il tema della follia in modo diverso ma con uno sguardo esterno poetico non scontato che li accomuna. Al presente è uno spaccato della mente e della sua inafferrabilità. In scena un uomo e il suo doppio: una parte è immobile, assorta, riflessiva, una parte è inquieta e si identifica con i fantasmi che popolano la sua mente. Nella solitudine rincorre i pensieri, quel dialogo interiore ininterrotto che lo accompagna, l’inquietudine provocata da ricordi, voci di persone care, immagini di un passato vago ma sempre presente e suggestioni dal mondo contemporaneo.

Luciano è il delirio di un folle tra pensieri, stati d’animo, suoni, visioni, voci lontane e presenze che rompono il silenzio e la solitudine. Dai corridoi della psichiatria, Luciano entra nel teatro della sua mente, intorno a lui si materializzano oggetti e presenze dell’immaginario. Un popolo di fantasmi torna a visitarlo in certe notti e nelle giornate senza speranza. Con aneddoti e versi poetici illumina le sue visioni. Come un visitatore che appartiene ad un altro pianeta, guarda, patisce, attraversa ciò che incontra, nel destino ineluttabile di veder passare le cose, le persone come fantasmi: apparizioni e sparizioni.

Chiude la stagione sabato 14 aprile 2018 Lampedusa, di Anders Lustgarten, con Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano, regia di Giampiero Borgia, spettacolo realizzato in residenza presso gli spazi della Corte Ospitale nell’estate 2017. Lampedusa è una riflessione sul flusso migratorio che percepiamo come sempre più inarrestabile e che sarà il vero problema delle politiche comunitarie del prossimo decennio. Anders Lustgarten rivolge la sua attenzione alle migrazioni di massa, mettendo a confronto con coraggio la vita di Stefano, un pescatore siciliano che si guadagna da vivere recuperando i corpi dei profughi annegati in mare, con quella di Denise, una studentessa marocchina italiana, immigrata di seconda generazione che si mantiene agli studi lavorando come esattore per una società di prestiti. La povertà e la disperazione non sono solo lo scenario del racconto: sono causa generatrice del contrasto sociale, del male dei protagonisti. Argomento di fuga per entrambi ed insieme condizione per il miglioramento del proprio status, attraverso lo sciacallaggio della disperazione altrui. Il testo di Lustgarten è sorprendentemente un racconto sulla sopravvivenza della speranza.

Gli undici appuntamenti della stagione sono tutte drammaturgie contemporanee di autori viventi italiani, tranne Lampedusa, dell’inglese Lustgarten. Ed è proprio anche nell’ottica di apertura alla drammaturgia europea contemporanea che si concentrerà la progettualità di Corte Ospitale nel prossimo periodo, in particolare nell’attività di produzione, al pari dei maggiori centri di produzione teatrale europei ed internazionali.

Dal 9 ottobre è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli della stagione, e gli abbonamenti a 5 o 11 titoli. Biglietto intero € 14; ridotto € 12 riservato socio arci/coop; ridotto € 8 under 25 anni, over 65 anni, carta doc Emilia-Romagna, residenti a Rubiera, universitari Unimore; ridotto € 2 per under 25 residenti a Rubiera. Abbonamento All (11 spettacoli) € 100; abbonamento All (11 spettacoli) € 80 riservato carta doc Emilia-Romagna, residenti a Rubiera, under 25, over 65, universitari Unimore; abbonamento Smart (5 spettacoli) € 50. Danio Manfredini: incontro tra arte e follia (2 spettacoli) € 20. È possibile prenotare i biglietti telefonicamente al numero 0522621133, via email all’indirizzo mailto:segreteria@corteospitale.org