Correggio, il Comune dovrà pagare altri 14 milioni per il crack Encor

24 ottobre 2017 | 06:36
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Correggio, il Comune dovrà pagare altri 14 milioni per il crack Encor

Per risarcire la Bnl in forza delle lettere di patronage a garanzia della municipalizzata

CORREGGIO (Reggio Emilia) – La Lega Nord di Correggio si dichiara estremamente preoccupata per l’esito della sentenza di primo grado che condanna il Comune di Correggio a risarcire la Banca Nazionale del Lavoro per oltre 14 milioni di euro, in forza delle lettere di patronage a garanzia della municipalizzata Encor, fallita nel 2014.

Scrive Riccardo Rovesti, segretario del Carroccio di Correggio: “L’amministrazione comunale, a nostro avviso, deve immediatamente indire un’assemblea pubblica per chiarire i contorni di questa triste vicenda e spiegare come intende provvedere al risarcimento dell’ingente somma accumulata verso Bnl.

Il Comune ha perso infatti ieri anche la terza e ultima causa, e dovrà pagare 14 milioni di euro alla Bnl per la vicenda del crac En.Cor. L’ente locale, che ha già fatto fronte a due precedenti sentenze per una somma analoga (circa 10 e 4 milioni) da versare ad altre banche, ora dovrà trovare le risorse per pagare. Il Comune molto probabilmente farà ricorso.

Continua Rovesti: “A un anno di distanza i cittadini correggesi nulla sanno di come procede l’inchiesta e che risposte hanno avuto i due esposti. Urge un’immediata e tempestiva comunicazione da parte dell’Amministrazione Comunale che chiarisca che risultati abbiano prodotto questi esposti e a che punto è l’inchiesta. La vicenda Encor è ancora avvolta nel mistero. Come mai all’epoca il Comune, anche allora a guida PD, ha garantito il debito di Encor con lettere di patronage forti? Cosa nascondevano i trasferimenti di denaro in Sengal e Romania? Come mai furono acquistate partecipazioni in società di diritto senegalese a cui furono trasferite importanti risorse finanziarie? Come mai dalla Romania, a fronte di consistenti anticipi su fatture, Encor non ricevette alcuna fornitura d’olio? E soprattutto, come si è potuto creare un buco di 30 milioni di euro? Domande finora senza risposte, ma i Correggesi hanno diritto di conoscere la verità sull’intera vicenda. Crediamo sia infatti interesse di tutti accertare le responsabilità personali e che siano i veri colpevoli a pagare il debito, non i Correggesi”.

Conclude Rovesti: “Non è sufficiente incrementare l’uso degli autovelox in modo da garantirsi maggiori entrate da utilizzare anche solo in parte per pagare il debito Encor. E’ necessario un programma condiviso e spiegato in un’assemblea pubblica e una seria azione di rivalsa verso i colpevoli del più grande scandalo economico della storia di Correggio.”