“Contratto coop sociali, immotivata la posizione dei sindacati”

5 ottobre 2017 | 13:30
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“Contratto coop sociali, immotivata la posizione dei sindacati”

Confcooperative e Legacoop a muso duro contro Cgil, Cisl e Uil: “Insostenibile la competizione con imprese dei territori vicini”

REGGIO EMILIA – “Pretestuosa e immotivata”. Così Confcooperative e Legacoop definiscono la presa di posizione dei sindacati a seguito della disdetta, da parte delle stesse centrali cooperative, del contratto integrativo provinciale delle cooperative sociali.

“I sindacati sanno benissimo – spiegano Confcooperative e Legacoop – che si tratta di un atto preannunciato e che non vuole affatto mettere in discussione relazioni sindacali nè minare quel rapporto con i lavoratori (in grande parte anche soci delle cooperative rappresentate dalle centrali) che hanno portato la nostra provincia ad avere, nel settore della cooperazione sociale, livelli qualitativi e remunerativi, proprio dal punto di vista dei trattamenti dei lavoratori, ai massimi livelli in Italia”.

“Il valore dell’Elemento Retributivo Territoriale (ERT) previsto dal Contratto Territoriale in vigore nella nostra provincia – proseguono le organizzazioni cooperative – è il più alto in Italia: lo è stato nel 2017 come negli anni precedenti, e nei suoi quattro anni di vigenza è sempre stato pienamente rispettato”.

“La disdetta del contratto territoriale – che sarebbe comunque scaduto il 31 dicembre 2017 – è avvenuta sulla base delle norme previste dallo stesso contratto, ed è motivata dalla volontà di ridefinirlo in tempi utili con criteri in grado di rappresentare meglio lo stato reale del settore nella nostra provincia, anche in rapporto alla situazione degli altri territori dell’Emilia-Romagna e delle altre regioni italiane”.

“Il campione delle cooperative reggiane su cui viene calcolato l’ERT – proseguono Confcooperative e Legacoop – è del tutto obsoleto rispetto a quattro anni fa; analogamente, il testo attuale genera effetti distorsivi macroscopici tra i diversi territori e, senza un nuovo approfondimento di questi aspetti, il rischio è quello di esporre tout court le cooperative sociali reggiane all’insostenibilità della competizione con imprese dei territori vicini e, ancor di più, a quella di imprese che si insinuano nel territorio avvalendosi di contratti che, prima di tutto, penalizzano proprio i lavoratori”.

“E’ rispetto a queste situazioni di grave pregiudizio sull’attività delle cooperative sociali reggiane e sull’interesse dei lavoratori – incalzano Confcooperative e Legacoop – che il sindacato non ha mai alzato la voce, ed è qui che vorremmo sentire la sua ferma condanna del sindacato, e non rispetto ad una disdetta formale cui ha immediatamente corrisposto l’invito delle centrali cooperative – con precise e vicinissime date – ad un confronto serio e costruttivo su un tema che sta a cuore, innanzitutto, proprio alle cooperative sociali e alle loro associazioni”.

“Parlare – come fa il sindacato – di “una disdetta forzata e pretestuosa” – osservano le centrali cooperative – è uno slogan del tutto fuorviante rispetto alla sostanza del confronto”. “Per parte nostra – concludono Confcooperative e Legacoop – ribadiamo la piena volontà ad aprire il tavolo relativo alla contrattazione integrativa, per individuare congiuntamente con le organizzazioni sindacali i necessari strumenti utili a cogliere al meglio le attuali esigenze della cooperazione sociale reggiana, dei suoi soci-lavoratori e dei suoi addetti”.