L’ex Terex chiude, i lavoratori votano sì all’accordo

29 settembre 2017 | 17:38
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L’ex Terex chiude, i lavoratori votano sì all’accordo

Previsto il mantenimento di un’attività di service con 29 lavoratori. Per i 113 lavoratori dell’area produttiva in esubero verrà riconosciuto un incentivo pari a 70.000 € lordi

BRESCELLO (Reggio Emilia) – I lavoratori dello stabilimento Mhps-Italia di Lentigione di Brescello, appartenente al gruppo Konecranes (ex Terex), hanno votato sì (97 favorevoli, 7 contrari e un astenuto) in assemblea all’ipotesi di accordo raggiunto dai sindacati Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Ugl sulla cessazione dell’attivita’ produttiva.

La vertenza, in cui si e’ aperto uno spiraglio dopo l’incontro in Regione lo scorso maggio, era scoppiata a seguito della “riorganizzazione” che la multinazionale finlandese Konecranes ha previsto dopo aver rilevato, nel gennaio scorso, lo stabilimento di Lentigione insieme ad altri due in Cina e uno in Francia, completando cosi’ l’acquisizione del business relativo a macchinari di sollevamento e soluzioni portuali.

Di fronte all’ipotesi della cessazione dell’attivita’, i lavoratori reggiani erano scesi in sciopero per 7 giorni di fila, chiedendo la continuita’ produttiva e occupazionale dello stabilimento.

L’accordo
“L’accordo – spiegano Sergio Guaitolini e Jacopo Scialla, rispettivamente segretari provinciali Fiom e Uilm – prevede il mantenimento di un’attività di service e assistenza clienti che occuperà 29 lavoratori e sarà collocata in una sede ancora da individuare ma con il vincolo che sia in provincia di Reggio Emilia ed entro un raggio di 30 km dall’attuale sede di Lentigione. Ulteriori 3 lavoratori potranno essere recuperati dall’area produttiva con cambio di mansione per svolgere attività di assistenza esterna. L’attività produttiva cesserà a fine anno; permarrà un’attività di completamento e spedizione delle macchine prodotte che si esaurirà entro il 30 giugno 2018 e che potrà interessare un minimo di 19 lavoratori oltre a quelli del servizio service e assistenza. Per i 113 lavoratori dell’area produttiva in esubero verrà riconosciuto un incentivo pari a 70.000 € lordi per tutti coloro che resteranno sino alla fine dell’attività produttiva (22 dicembre 2017). Per i lavoratori che opteranno volontariamente per un’uscita anticipata a partire dalla comunicazione della procedura di licenziamento (che sarà comunicata entro il 3 ottobre) l’importo dell’incentivo sarà di 55.000 €. Una ulteriore quota di 10.000€ sarà riconosciuta ai lavoratori ultracinquantacinquenni che nei 24 mesi di NASPI non raggiungessero il requisito per l’accesso alla pensione. A tutti i lavoratori sarà inoltre riconosciuta l’indennità sostitutiva del periodo di preavviso. Sono previsti inoltre percorsi di riqualificazione e reinserimento occupazionale con adesione dell’azienda ai bandi previsti in tal senso a livello regionale”.