Iraq del nord, il 93% ha votato sì per l’indipendenza del Kurdistan

26 settembre 2017 | 17:20
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Iraq del nord, il 93% ha votato sì per l’indipendenza del Kurdistan

Affluenza al 78 per cento. Ma la Russia, come la Turchia e l’Iran, non vedono di buon occhio la scissione. Erdogan: “Solo Israele riconoscerà l’esito del voto”

REGGIO EMILIA – Quasi il 93% dei votanti si è espresso in favore dell’indipendenza nel referendum svoltosi nel Kurdistan iracheno. Lo riferisce la televisione curda Rudaw, aggiungendo che i voti conteggiati sono 3.440.616 milioni. In precedenza la commissione elettorale aveva detto che al voto aveano partecipato 3.305.925 su un totale di 4.581.255. L’affluenza è stata del 78 per cento.

Cremlino a favore dell’integrità territoriale dell’Iraq
Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato del referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno nei suoi colloqui telefonici con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente iraniano Hassan Rouhani. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo che Mosca non vede di buon occhio la scissione dell’Iraq. “Continuiamo a credere che l’integrità territoriale e politica degli Stati sia estremamente importante per mantenere la stabilità e la sicurezza nella regione e per risolvere i problemi critici che lì abbondano”, ha detto Peskov. Lo riporta Interfax.

Erdogan: “Solo Israele accetterà l’indipendenza dei curdi”
“Nonostante tutti i nostri avvertimenti, l’Autorità regionale del nord Iraq ha voluto con insistenza tenere il referendum per l’indipendenza. Ma a parte Israele non ha alcun sostegno. Ora l’ha approvato il 90-92 per cento. Ma questo vale una guerra? Chi accetterà la vostra indipendenza? Solo Israele. Ma il mondo non è solo Israele. Il Kosovo purtroppo non è ancora riuscito a essere uno Stato”. Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, all’indomani del voto nel Kurdistan iracheno, fortemente osteggiato da Ankara e dagli altri Paesi della regione e criticato dagli Usa.

Ministro Iran: “No a qualunque cambiamento delle frontiere”
“L’Iran si oppone a qualsiasi mossa che possa portare a un cambiamento delle frontiere geografiche in Medio Oriente e alla disgregazione dei Paesi della regione”. Lo ha detto il ministro iraniano della Difesa, generale Amir Hatami, in un incontro avuto oggi con l’ambasciatore turco a Teheran, Reza Hakan Tekin, nel quale è stato affrontato il tema del referendum per l’indipendenza della regione autonoma del Kurdistan dall’Iraq. Il ministro iraniano ha ribadito che “la politica principale dell’Iran è quella di rispettare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale dei Paesi regionali”, ma il referendum nel Kurdistan “è stato come giocare nelle mani dei terroristi dell’Isis e dei loro alleati regionali e internazionali”. Secondo Hatami, inoltre, “il voto crea problemi alle nazioni dell’area, ma soprattutto ai popoli curdi dell’Iraq”.

Abadi: “Non discutiamo i risultati del voto del referendum”
Come prima reazione ufficiale del governo di Baghdad dopo il referendum per l’indipendenza del Kurdistan tenuto nella regione autonoma, il premier Haidar al Abadi ha detto stamani che le autorità di Baghdad “non intendono discutere con Erbil dei risultati del referendum”, perché quest’ultimo “è incostituzionale”. Abadi è tornato ad accusare le autorità curde di “istigare il caos e la sedizione” all’interno del paese.