Giareda al via, il sindaco: “Combattiamo la paura”

6 settembre 2017 | 09:20
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Giareda al via, il sindaco: “Combattiamo la paura”

Taglio del nastro per la 38esima edizione della manifestazione. Manghi: evento di comunità

REGGIO EMILIA – Contrastare “la retorica della paura che non ha altro scopo se non quello di far chiudere le nostre menti e i nostri cuori in noi stessi, senza portare nulla di buono” e “le diseguaglianze che sembrano crescere in maniera sempre piu’ forte intorno a noi: fra migranti e residenti, fra occupati e disoccupati”. E infine combattere “il disprezzo e la sottocultura dell’odio e della violenza che si scatenano sempre piu’ spesso contro le persone piu’ fragili, in particolare i poveri, le donne, i bambini”.

Questo il messaggio consegnato ieri dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi in apertura della 38esima edizione della sagra della Giareda, la festa patronale della citta’, interessata quest’anno dalle nuove misure antiterrorismo stabilite dalla Prefettura. “Credo che la nostra comunita’ abbia tutte le virtu’ civiche per contrastare e andare oltre queste negativita’ cosi’ spesso presenti e insistenti”, afferma Vecchi.

Parole, quelle del primo cittadino, a cui fa eco il presidente della Provincia Giammaria Manghi che pone l’accento anche sul clima che gli attentati in altre citta’ hanno creato: “Questo frequentare liberamente e con animo sereno la basilica della Ghiara e le strade che la circondano e’ il modello, attorno al motivo principale del culto religioso, che deve continuare a contraddistinguerci soprattutto in questa fase storica”, sostiene Manghi.

Il presidente rimarca inoltre: “Questa nuova edizione e l’anniversario dei 400 anni che festeggeremo nel 2019 sono occasioni importanti non tanto per celebrare in modo rituale lo scorrere del tempo, ma per riattualizzare le motivazioni culturali, storiche e spirituali alla base del patrimonio che una comunita’ porta con se'”. Questo, conclude il presidente, “e’ il modo migliore per attraversare il tempo e fare comunita’ anche negli anni duemila”.