Festareggio, Renzi: “Basta divisioni, in primavera si vota”

2 settembre 2017 | 19:35
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In 700 per assistere al solito show del segretario del Pd condotto con la consueta abilità. Censurata la domanda di Reggio Sera mai apparsa fra gli sms nello schermo dietro di lui

REGGIO EMILIA – In settecento sono arrivati a Festareggio, oggi pomeriggio, per ascoltare il segretario del Pd, Matteo Renzi. Un’accoglienza calorosa con tutto lo stato maggiore del Pd locale (insieme al governatore Stefano Bonaccini  e al sottosegretario Andrea Rossi, ndr) in prima fila per accogliere il loro leader che è venuto a presentare il suo libro “Avanti, perché l’Italia non si ferma”.

Il segretario ha esordito invocando l’unità del partito e ha detto: “Basta divisioni interne. In primavera si vota, è venuto il tempo dell’unità”. Renzi ha poi fatto dell’ironia sull’alleanza fra Salvini e Berlusconi. “Si sono rimessi insieme, è una telenovela. Come Beautiful”.  E ha aggiunto: “Mi immagino Berlusconi al prossimo incontro dei Popolari Europei con la Merkel che dice che vuole combattere i populismi. Combattere i populismi con Salvini è come mettere Dracula a guidare l’Avis”.

E sulla proposta della Lega Nord, di dividere l’Emilia dalla Romagna, dice:  “Poi vorranno dividere Emi-Lia e Ro-Magna, e del resto a Roma hanno magnato, come dimostra una recente sentenza”.

Le domande via sms e via WhatsApp: censurata quella di Reggio Sera
Il segretario del Pd è ricorso anche alle domande dal pubblico che potevano essere mandate via Sms e WhatsApp e comparivano sullo schermo alle sue spalle. Abbiamo fatto anche noi di Reggio Sera una domanda relativa al debito di 9 milioni di euro del Pd nazionale e su come intendeva ripianarlo. La domanda non è mai apparsa fra quelle che scorrevano alle sue spalle. E’ chiaro che i quesiti devono essere filtrati da una regia, ma non troviamo corretto che vengano eliminate quelle scomode, ancorché non offensive o assurde. Inoltre è spesso accaduto che Renzi girasse intorno alle domande che gli venivano fatte in questo modo.

In particolare su cosa ne pensasse di Minniti, nonostante anche dal pubblico gli chiedessero di rispondere nel merito, ha continuato a tergiversare parlando genericamente di “aiutiamoli a casa loro” e “non faremo morire nessuno in mare”, aggiungendo che “non possiamo accogliere tutti”. Non una parola, ovviamente, sulle condizioni disumane dei centri di detenzione dove i migranti respinti vengono ospitati in Libia.

Il solito show condotto con la consueta abilità
Per il resto è stato il solito show, condotto con la consueta abilità, a cui ci ha abituato il segretario Pd. “Sui temi economici e del lavoro sono stati fatti molti passi in avanti ma non basta”, ricorda Renzi. Che lancia una stoccata al sindaco di Roma Raggi, che non ha voluto le olimpiadi a Roma. “Basta soltanto con la politica dei no.  Il PD è quello che ci prova a fare le cose”. Un accenno anche al tema dei social network, “con notizie false alimentate ad arte. Basti pensare all’Air Force Renzi. Io non sono per le limitazioni della libertà, ci mancherebbe, ma bisogna ribattere sui fatti. Stando a quanto si legge sui social, dovrei avere 18 case, invece ne ho solo una. Poi c’è la storia della Lamborghini: andammo a visitare lo stabilimento e facemmo un giro in auto, poi quell’immagine ha girato sui social dicendo che ero a Ibiza a scorrazzare con quel veicolo. Mai stato sull’isola in vita mia”.

I vaccini
Un accenno anche alla vicenda vaccini, con un ringraziamento alla regione Emilia-Romagna, che ha lanciato la vaccinazione obbligatoria, ed al referendum costituzionale . “In sei mesi dovevano rifare la Costituzione ma hanno solo rifatto il Cnel”. Per Reggio, il suo pensiero va all’inaugurazione del Core ed alla legge zero-sei, di cui si parlò quando andò a visitare Reggio Children.  E proprio a FestaReggio sul tema immigrazione arrivano i complimenti al ministro Graziano Delrio: “sta facendo – ha detto il segretario Dem –, un grandissimo lavoro perché ha fatto il training alla guardia costiera libica”.

“Un partito senza D’Alema? Fatto”
Non mancano battute. “Vorrei un partito senza D’Alema”, scorre sullo schermo tra gli applausi. “Fatto”, dice Renzi. “Sei sicuro che le vipere nel partito non ci siano più?”. “Dobbiamo tenere i toni più bassi anche al nostro interno, dobbiamo discutere ma non litigare. Parliamo dei problemi degli italiani”. Poi Renzi ha dedicato moltissimo tempo a firmare gli autografi dei tanti che hanno comprato il suo libro. Infine il classico e brevissimo giro nelle cucine della festa che, per la verità, non erano particolarmente affollate a quell’ora.