Aemilia, imposta una deadline sulle intercettazioni

5 settembre 2017 | 16:16
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Aemilia, imposta una deadline sulle intercettazioni

Le trascrizioni dovranno essere fatte entro il 15 novembre

REGGIO EMILIA – I periti incaricati dal Tribunale di trascrivere le migliaia di intercettazioni, “materia viva” del processo Aemilia, hanno tempo fino al 15 novembre per completare il lavoro e depositare i faldoni. Gli avvocati difensori, che in questi mesi hanno inoltrato numerose richieste per aggiungere alle trascrizioni anche parti di conversazioni degli imputati da loro assistiti che non erano state messe nero su bianco, ma si sono rivelate importanti nel corso delle udienze, potranno invece chiedere aggiunte solo entro il termine “assoluto e inderogabile” di giovedi’ prossimo, 7 settembre (restano ammesse quelle precedenti).

Infine, su richiesta dei pm, “dove possibile” verra’ trascritto anche il cosiddetto “sottofondo”, che in alcuni casi e’ risultato dirimente per inquadrare contesti, persone ed episodi. E’ quanto stabilito oggi in aula a Reggio Emilia dal presidente della Corte Francesco Maria Caruso che, alla ripresa delle udienze dopo la pausa estiva, ha per prima cosa convocato i periti per fare il punto della situazione. Alcuni dei tecnici hanno chiesto un supplemento di tempo fino a 90 giorni, evidenziando in particolare le difficolta’ incontrate nella trascrizione delle intercettazioni ambientali.

Per Caruso pero’, che conduce il maxiprocesso contro la ‘ndrangheta da quasi piu’ di due anni, “l’attivita’ istruttoria si sta avviando alla conclusione e deve concludersi”. Eventualmente, suggerisce il presidente, “si potra’ attuare una redistribuzione dei carichi di lavoro tra chi e’ in condizioni migliori e chi ha invece altre esigenze”.
Sulle istanze di trascrizioni aggiuntive presentate dagli avvocati, Caruso e’ ugualmente perentorio: “Non puo’ essere consentito un protrarsi illimitato di richieste. E’ vero che alcune intercettazioni hanno assunto valore alla luce di quanto emerso in udienza, ma si tratta pur sempre di materiale che la difesa ha a disposizione da anni”.

Stringente infine la tabella di marcia indicata per il procedimento, che dovrebbe portare entro fine settembre a chiudere con le deposizioni dei testimoni indicati dalle difese, per ripartire con requisitoria dell’ accusa e le arringhe degli avvocati di parte civile e difensori.

Questa mattina intanto, sono sfilati sul banco dei testimoni alcuni ex dipendenti della ditta Bianchini, citati dalla difesa dell’imprenditore modenese. Alla domanda se fossero a conoscenza dei problemi della ditta con l’iscrizione alla white list, tutti hanno negato, o affermato di averlo appreso dalla stampa, o di aver saputo di “problemi legali” che avevano bloccato l’attivita’ dei cantieri. Hanno invece ammesso che la “Giglio srl”, societa’ riconducibile ad un altro degli imputati “eccellenti” di Aemilia, era tra i fornitori della Bianchini per il servizio di autotrasporto di materiale inerte.