Querela ai vertici di Ccfs e Aqua: “Siamo tranquilli”

4 agosto 2017 | 17:58
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Querela ai vertici di Ccfs e Aqua: “Siamo tranquilli”

Il socio di minoranza della controllata Aqua accusa: “Danni per milioni di euro”. I manager ribattono: “Pretestuosa drammatizzazione del contenzioso civile, che ci darà ragione”

REGGIO EMILIA – Dopo la querela nei loro confronti, i dirigenti di Ccfs ed Aqua replicano dicendosi assolutamente tranquilli “nella certezza che il loro operato non solo si è svolto in assoluta correttezza e rispetto della legge, ma anche seguendo un’impostazione imprenditoriale prudente ed appropriata e, comunque, nell’interesse di Aqua”.

E’ stato Giovanni Siligardi, amministratore unico e legale rappresentante di Hakufin (socio di minoranza di Aqua con una partecipazione del 23,73%),  per tramite degli avvocati Sergio Scicchitano e Antonio Di Pietro (proprio l’ex pm), a presentare ai carabinieri di San Martino in Rio una querela di una decina di pagine per “appropriazione indebita aggravata e truffa aggravata del danno di notevole entità”, cioé per svariati milioni di euro. Silingardi punta l’indice verso i vertici di Ccfs (finanziaria Legacoop) e la controllata, ex leader nel settore dei filtri per piscine, il cui socio di maggioranza è il Ccfs: Pasquale Versace (presidente del cda del Ccfs), Claudio Ferrari (presidente cda Aqua), Giuseppe Davoli (consigliere  Aqua e ad di Ccfs Immobiliare), Andrea Predetti (membro cdaAqua) e Laura Bigi (liquidatore della InnoTecs srl, presidente del cda di Ccfs Immobiliare spa e presidente del cda di Finanza Cooperativa Soc Coop). La Hakufin contesta tra l’altro un’operazione immobiliare attuata da Aqua su indicazione del Ccfs “al solo fine di favorire il socio di maggioranza Ccfs e le sue controllate-collegate”, si legge nella denuncia.

Oggi Ccfs ed Aqua spiegano che “esiste un complesso contenzioso in sede civile (non solo in sede arbitrale, ma anche davanti all’Autorità giudiziaria ordinaria) nel quale le parti hanno avuto ed avranno modo di svolgere le rispettive tesi e prospettare le rispettive ragioni avanti a giudici imparziali”. E si dicono “certi che tali giudizi valuteranno la totale infondatezza delle pretestuose tesi  del sig. Siligardi e di Hakufin– che nulla devono avere da Ccfs ed Aqua – ed al contrario, riconosceranno le loro ragioni di credito e di danno proprio verso il Siligardi per la pregressa cattiva gestione delle società”.

Non solo. Reputano la querela una “pretestuosa drammatizzazione del contenzioso attuata” alla quale fa però farebbero contrappeso le “prime risultanze dei giudizi civili, nei quali Siligardi non ha visto accogliere le istanze preliminari sue e della società Hakufin, ed anzi ha visto provvedimenti favorevoli alle tesi di CCFS e Aqua”.

Versace, Ferrari e gli altri manager oggetto della querela aggiungono anche che “la gestione oculata della società Aqua, attuata dopo che il sig. Siligardi è stato sollevato dall’incarico di Amministratore Delegato, ha finalmente consentito il risanamento di quella società, con la salvaguardia della continuità del punto produttivo, dell’occupazione ed anche degli interessi dei soci, tra cui il sig. Siligardi stesso e la società Hakufin, che beneficiano, in questa qualità, di tale nuova positiva situazione gestoria”.