Protesta anti-Saharwi, Gazza fa denuncia

6 agosto 2017 | 11:36
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Protesta anti-Saharwi, Gazza fa denuncia
Protesta anti-Saharwi, Gazza fa denuncia
Protesta anti-Saharwi, Gazza fa denuncia

Ignoti deturpano i cartelli che indicano il gemellaggio tra il perseguitato popolo Sahrawi e Boretto, che ogni anno ne ospita bambini. Il sindaco sporge querela

BORETTO (Reggio Emilia) – L’amministrazione comunale di Boretto ha sporto denuncia contro ignoti per ammonire chi ha cancellato, nella cartellonistica stradale del comune della Bassa reggiana, i riferimenti al patto di amicizia con il popolo dei Sahrawi. Molti bambini da fine giugno sono ospiti di famiglie di Boretto, Gualtieri ed altri comuni della Bassa. Ciò consente loro di vivere un’esperienza umana stupenda, essere sottoposti a cure e visite che nel deserto non possono avere (si pensi solo al dentista), e di rimanere un paio di mesi lontani dalla guerra e dai campi profughi.

La situazione del Sahrawi però disturba moltissimi marocchini di orientamento nazionalista, che allineati al proprio Stato non riconoscono l’autonomia di questo popolo sì arabo ma di ceppo nomade-berbero che vive nel Sahara occidentale.

Il sindaco di Boretto, Massimo Gazza, spiega l’origine del “gemellaggio” che – come accade in altri paesi e grazie all’impegno dell’associazione Jaima Sarhawi – ha sottratto tanti bimbi e ragazzini al dramma del conflitto: “Nel corso dei secoli hanno subito diverse dominazione, da decenni provano a costruire una stato indipendente, ma il Marocco non consente la nascita della loro nazione. Nei campi in cui vivono la situazione è drammatica e disperata, in special modo per i bambini. Il nostro comune da anni ha attivato collaborazioni con i delegati del popolo Sahrawi, diverse famiglie accolgono i loro bambini nel periodo estivo. Nel tempo è stato stretto un rapporto di amicizia e il Comune di Boretto ha posizionato la cartellonistica per ricordare la vicinanza alla loro causa, per sostenerli nel percorso verso la democrazia e l’indipendenza”.  Poi Gazza ricorda l’atto vandalico che in realtà è più probabilmente un gesto di protesta politica: “Nei giorni scorsi qualcuno si è tolto la briga di imbrattare i cartelli, oltraggiando non solo un nome ma anche l’azione di molti borettesi volenterosi. Ieri mattina l’amministrazione ha fatto denuncia per risalire ai colpevoli di questo gesto povero e vile”.