Profughi scoperti a spacciare: arrestati, processati e liberati

9 agosto 2017 | 16:55
Share0
Profughi scoperti a spacciare: arrestati, processati e liberati

Brillante operazione dei carabinieri nel nucleo operativo nella zona Stazione di Reggio. Fermato un consumatore e due profughi africani, che nascondevano droga negli slip.

REGGIO EMILIA – Hanno lo status di profughi ma per mantenersi in Italia, lontano dai Paesi dove sarebbero perseguitati, hanno deciso non di lavorare o chiedere aiuto a qualche associazione di volontariato. Si sono invece messi a spacciare: sono però stati scoperti e arrestati dai Carabinieri, che hanno anche sequestrato una quindicina di grammi di droga. Nei guai anche il giovane cliente reggiano segnalato quale assuntore.

I due sono un nigeriano e un cittadino del Gambia. La loro disonesta attività di sicuro innescerà polemiche che vanno al di là degli stupefacenti detenuti. Nel momento che l’Italia si interroga su chi possa legittimamente stare sul territtorio o

richiedere la cittadinanza, in anni in cui il tema delle migrazioni è al centro del dibattito politico europeo, anche due spacciatori di piccolissimo calibro possono sbilanciare il giudizio dei cittadini contro i “profughi”. Debora Serracchiani del Pd, riferendosi a un ben più grave caso di cronaca (uno stupro), aveva affermato che il reato era reso più odioso dalla “ingratitudine” dello straniero verso l’Italia ospitale.

I fatti sono avvenuti nella zona della stazione ferroviaria di Reggio, nel parchetto di via Sani. Qui, con le mutande imbottite di marijuana, spacciavano il nigeriano Osarobo Iyamau, di 26 anni, e il gambiano Yerro Bah Saidy, entrambi profughi domiciliati a Reggio. Nella zona però c’erano anche dei carabinieri in borghese del nucleo operativo. Quando un giovane cliente ha avvicinato il nigeriano, questi ha tirato fuori dagli slip un involucro con una dozzina di grammi di marjuana ma essendo un quantitativo troppo grande, il cliente è stato passato all’altro straniero che ha estratto, sempre dalle mutande, un involucro con un grammo abbondante della stessa droga che a questo punto è stata acquistata dal ragazzo.

Appena lo scambio, avvenuto alla luce del sole e quindi anche sotto gli occhi dei carabinieri, si è concluso i militari, con l’ausilio di una gazzella in sosta nelle vicinanze, sono subito intervenuti bloccando i due pusher ed il cliente. Nelle mani del giovane italiano la dose appena acquistata dal profugo gambiano trovato in possesso della banconota appena ricevuta mentre nascosti nelle mutande indossate dall’altro profugo nigeriano è saltato fuori un involucro contenente una dozzina di grammi di marjuana.

Alla luce della flagranza di spaccio i due profughi sono stati arrestati mentre il ragazzo italiano, che per sua stessa ammissione nel recente passato aveva acquistato altre volte dai due stranieri, è stato segnalato quale assuntore alla Prefettura di Reggio.

Stamattina  i due profughi sono comparsi davanti al Tribunale di Reggio: dopo la convalida dell’arresto, sono stati venivano rimessi in libertà con l’obbligo di firma in attesa del processo che verrà celebrato in novembre. Una decisione, quella del giudice, che non mancherà di suscitare altre polemiche sulle storture del codice di procedura penale e il sistema giudiziario nel suo complesso.

A margine, ci si può chiedere quale giusto per l’orrido e del trash spinga un giovane a consumare (fumo, pasticcini, o quant’altro) droga che altri nascondono nelle mutande.