“Porcopoli”, sindaco preoccupato per l’impianto a biogas

5 agosto 2017 | 10:23
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“Porcopoli”, sindaco preoccupato per l’impianto a biogas

Tellini chiede “modalità di controllo trasparenti e partecipate dai cittadini”, mentre il comitato “Aria pulita” teme pm10 e puzze

CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia)  – “Si è conclusa -,  afferma l’amministrazione comunale di Cadelbosco di Sopra -, la conferenza dei servizi per l’impianto a biogas collegato all’allevamento Le Fontanelle di Cadelbosco. Arpa ed Ausl esprimono rassicurazioni in relazione alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Si legge nel parere di ARPAE che “il contributo di PM10 prodotto dall’impianto in un anno è inferiore a quello emesso da una tradizionale stufa a legna o caminetto a legna” ed analoghe rassicurazioni vengono riportate per ammoniaca e acido solfidrico.
Analogamente AUSL riporta che “se ben condotto l’impianto può rappresentare un significativo miglioramento rispetto alla situazione attuale per quanto riguarda i possibili impatti sulla popolazione”. Numerose sono le prescrizioni impartite dagli enti preposti.

Il sindaco Tellini però resta preoccupata: “Il punto che può fare la differenza per i cittadini e il territorio è proprio la gestione dell’impianto. Richiedo con forza agli enti competenti per il controllo sulla tutela dell’ambiente e della salute verifiche accurate e costanti. Sono inoltre convinta che l’azienda che realizzerà l’impianto, Biogas Sannita, debba condividere con il comitato “Aria Pulita” per Cadelbosco e con i cittadini che abitano nelle zone limitrofe all’impianto modalità di controllo trasparenti e partecipate dai cittadini stessi perché si possa arrivare ad un clima sociale di fiducia.”.

Il Comitato Aria Pulita per Cadelbosco a sua volta non solo contesta le affermazioni di ARPAE in merito alle emissioni di PM 10 (da studi scientifici si rileva che le emissioni giornaliere in atmosfera di un impianto a biogas da un mega watt, equivalgono a circa 35 kg di ossidi di azoto, i principali precursori delle polveri sottili). “Questa quantità di emissioni corrisponde i fumi prodotti da 10.000 automobili che in un giorno percorrono una distanza di 20 km( la media del percorso casa-posto di lavoro nella nostra provincia).
Ma contesta anche la AUSL che con le sue affermazioni sminuisce di fatto le “piacevolezze” per gli sfortunati residenti rurali: emissioni odorigene, rischi per le riserve d’acqua potabile (se i digestati non sono gestiti più che correttamente), rischi di utilizzo di scarti di dubbia provenienza (con conseguenti rischio biologico a seguito di spargimento dei digestati), traffico di mezzi pesanti e lenti sulla viabilità comunale e vicinale, rischi di sversamenti, incendio ed esplosione.

Oltre alla “puzza” (con tutto il carico di sostanze nocive associato al fastidio odoroso) ci sono le polveri sottili prodotte a partire dagli ossidi d’azoto emessi dai motori (in funzione più di 8 mila ore all’anno), pertanto a chi ha scritto tali amenità diciamo a chiare lettere “Rispettate il nostro intelletto e la nostra salute”.

Inoltre fa notare che il territorio del Comune di Cadelbosco di Sopra ricade nell’elenco di zone nelle quali gli standard di qualità ambientale della legislazione comunitaria sono già stati superati e questo non lo scrive il Comitato ma un  atto del Direttore Generale della Direzione Regionale Ambiente già dal 2013 ma sembra che ARPAE ed AUSL lo ignorino e che  siano sempre più al servizio di questi industriali che dei cittadini a cui dovrebbero  garantire la salute e salvaguardare il territorio in cui vivono.”