Grilli, il riformista che manca alla politica

29 agosto 2017 | 17:43
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Grilli, il riformista che manca alla politica

Politico anomalo che si impegnò per l’Arni e per il porto fluviale di Boretto

REGGIO EMILIA – Non più tardi di un paio di mesi fa, Giuseppe Culicchia, uno dei più importanti scrittori italiani, ha presentato il suo ultimo romanzo, il brillante e corrosivo “Essere Nanni Moretti”, al Museo del Po della Navigazione Interna di Boretto. Lo scrittore torinese è rimasto particolarmente affascinato dalla struttura museale, e ha trasmesso ai social il suo entusiasmo per quel piccolo gioiello di archeologia industriale che sorge sulla riva destra del Grande Fiume. La cosa ha inorgoglito un po’ anche chi scrive, perché, una ventina di anni fa, anche io ho dato il mio modesto e marginale contributo alla realizzazione di quella bella e suggestiva sede espositiva.

E’ un peccato però che sui siti internet rivieraschi ci si limiti a ringraziare i volontari che collaborarono alla creazione del Museo stesso. In realtà i pur preziosissimi  volontari diedero sì un importante sostegno, ma il Museo del Po e della Navigazione Interna ebbe sostanzialmente due “papá”. E che papá. Parliamo infatti di Ezio Raimondi, bolognese, probabilmente il più grande studioso di letteratura italiana del XX secolo, all’epoca della inaugurazione del Museo – correva l’anno 1997 – presidente dell’Istituto Beni Culturali della regione Emilia-Romagna.

E di Renato Grilli, parmigiano originario di Albareto, che ho avuto il piacere di supportare quando la Regione Emilia-Romagna, attorno alla metà degli anni ’90, lo chiamò a guidare l’Arni, l’ente deputato a rendere navigabile il Po e a promuovere la navigazione sul Grande Fiume. Sono convinto che sarebbe molto utile, lo dico ovviamente a mò di suggerimento e senza alcun intento polemico, valorizzare il ruolo (ricordo personalmente il loro entusiasmo e la loro tenacia) che queste due figure di primo piano della politica e della cultura della nostra regione hanno avuto nella realizzazione del Museo del Po, che non fu certo priva di difficoltà e a cui collaborarono anche intellettuali come Ivanna Rossi.

Ogni anno, i giorni di fine agosto sono l’occasione per gli amici di Renato Grilli di ricordare la sua figura di politico anomalo: Grilli infatti scomparve il 21 agosto 2003 all’età di 58 anni. L’impegno all’Arni tracciò solo una piccola parte della sua esperienza di uomo politico e di sinistra. Fu parlamentare per il Partito Comunista Italiano prima e per il Partito Democratico di Sinistra poi dal 1987 al 1994. Anni terribili per la sinistra, che si vide crollare in testa il muro di Berlino e da allora, di fatto, si é politicamente e ideologicamente spezzata in due tronconi (e mille frazioni), uno votato a governare, senza preoccuparsi più di tanto di trasformare la societá, e l’altro vocato alla testimonianza, alla protesta spesso sterile e al massimalismo verbale.

Grilli fu uno dei leader emiliani dell’area che si definiva “riformista” o “migliorista”, che all’epoca era considerata dal corpaccione del Partito poco più di una quinta colonna dei Socialisti di Bettino Craxi e che in realtà, sotto la guida di Giorgio Napolitano ed Emanuele Macaluso, seppe anticipare con lungimiranza il disastro che, con il crollo dell’URSS, avrebbe gettato nel discredito i partiti comunisti occidentali incapaci di prendere le distanze dalle esperienze fallimentari dell’Europa Orientale. Ritornando alle sponde del Po, credo si possa affermare senza titubanze che il Museo della Navigazione interna sia una delle opere infrastrutturali più importanti realizzate sul territorio di Reggio Emilia negli ultimi 25 anni. Al Museo va aggiunto il porto di Pieve Saliceto a Boretto, il primo e unico porto fluviale costruito sull’intera sponda destra del Po, anche esso reso possibile soprattutto grazie al lavoro e alla determinazione di Renato Grilli.

Terminata nel 2000 la presidenza Grilli, l’Arni é andata incontro a un rapido declino, e la navigazione a fini commerciali e turistici sul Po é tornata a essere poco più di un oggetto per iniziati e per convegni di nicchia. I numeri delle merci movimentate annualmente dal porto di Pieve Saliceto dicono infatti, in maniera impietosa, che le potenzialità di questo snodo logistico sul Po, lungamente atteso, sono oggi utilizzate in maniera largamente inadeguata e  insufficiente. L’ambizione di rendere navigabile il Po come il Reno, un sogno per l’Italia dei TIR e del traffico su gomma, un’opzione che sarebbe invece considerata banale in Germania, é tornata a languire nei cassetti degli ingegneri fluviali, in attesa di tempi migliori.

Benchè sia stato negli anni ’80 segretario del Partito Comunista di Parma, Grilli è stato un uomo libero e poco incline alle gerarchie, votato al fare più che alle chiacchiere, ad affrontare i problemi con un sorriso ironico e non con un rozzo ‘vaffa’. Non aveva certo timore né degli estremisti né dei parolai, ma, in questa Italia cinica e populista di inizio terzo millennio, forse non si sarebbe trovato del tutto a suo agio. E’ stato un uomo capace come pochi, forse perché sempre ben memore delle sue origini popolari e montanare, di coltivare una simpatia profonda e istintiva per i più deboli, e di attivarsi hic et nunc per dare concretamente una mano alle persone in difficoltà. 14 anni dopo, Renato Grilli continua a mancarci, a noi e alla politica.

Stefano Campani