Barcellona, 14 morti: ci sono anche due italiani. Sventato nella notte altro attacco a Cambrils

18 agosto 2017 | 12:13
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Barcellona, 14 morti: ci sono anche due italiani. Sventato nella notte altro attacco a Cambrils

La moglie di Bruno Gulotta, imprenditore di Legnano: “E’ stato ucciso”. Cellula di otto persone coinvolta in attacchi: erano pronti a un nuovo attentato. Autista in fuga, tre arresti. L’Isis rivendica. Quindici feriti in gravi condizioni. Riaperta la celebre strada. Blitz della polizia a Cambrils: uccisi cinque terroristi. I collegamenti con l’esplosione di Alcanar

REGGIO EMILIA – E’ di 14 persone morte, tra cui anche due italiani, e un centinaio di feriti il bilancio dell’attacco terroristico di ieri a Barcellona, dove un furgone ha investito i pedoni nella Rambla. L’autista, il 18enne Moussa Oukabir, è ancora in fuga e tre suoi presunti complici sono stati arrestati. Altri cinque terroristi sono stati invece uccisi a Cambrils, durante un secondo attacco, ed erano in attesa di progettarne un terzo.

Continua intanto il lavoro della Farnesina per accertare il coinvolgimento di connazionali nell’attentato: tra le vittime c’è anche un italiano. “Bruno Gulotta è tra le vittime di Barcellona. Me lo ha riferito sua moglie”: in questi termini il datore di lavoro dell’italiano che si teme sia tra le vittime dell’attentato sulle ramblas ha confermato la morte del suo dipendente. Pino Bruno è il titolare della Tom’s Hardware, dove Gulotta lavora a Legnano come esperto informatico. Bruno ha riferito a Rainews24 di aver parlato con la moglie di Gulotta, che gli ha confermato la morte del marito. Altri tre italiani sono rimasti feriti, due dei quali già dimessi dall’ospedale.

L’altra vittima italiana è Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa, provincia di Vicenza, laureato in ingegneria energetica che si trovava nella città catalana con la ragazza, Marta Scomazzon, in ospedale ma non in gravi condizioni, con un piede e un gomito fratturati.

L’attacco di Cambrils
I cinque kamikaze uccisi nella notte dalla polizia a Cambrils, una cittadina balneare a 120 km a sud di Barcellona, erano pronti a sferrare un nuovo attacco nella città catalana. Secondo fonti di polizia il progetto era dunque quello di continuare a seminare terrore con un terzo attacco dopo quello che nella Rambla ha lasciato a terra 13 morti e un centinaio di feriti e il successivo, tentato nella notte nella vicina cittadina, con sei persone ferite.

Il gruppo sgominato stanotte a Cambrils sarebbe legato alla cellula responsabile dell’attacco di Barcellona. Il conducente del furgone che ha falciato la folla sulla Rambla, secondo gli investigatori il 18enne Moussa Oukabir, è tuttora in fuga. Forse è proprio lui l’uomo che nella notte ha forzato un posto di blocco, ferendo un poliziotto e fuggendo poi a piedi. Nell’auto è stato trovato il cadavere del proprietario ucciso a coltellate. Tre suoi presunti complici sono stati arrestati. Tra le persone finite in manette c’è anche Driss Oukabir, fratello del conducente del furgone, che era stato indicato ieri come un presunto sospetto per l’attentato. Moussa potrebbe avere sottratto i documenti al fratello Driss per noleggiare il furgone.

I cinque kamikaze uccisi nella notte dalla polizia a Cambrils, una cittadina balneare a 120 km a sud di Barcellona, erano pronti a sferrare un nuovo attacco nella città catalana. Secondo fonti di polizia il progetto era dunque quello di continuare a seminare terrore con un terzo attacco dopo quello che nella Rambla ha lasciato a terra 13 morti e un centinaio di feriti e il successivo, tentato nella notte nella vicina cittadina, con sei persone ferite.

L’esplosione ad Alcanar
Lo ha confermato al quotidiano ‘El Periodico’ il capo dei Mossos d’Esquadra, Josep Lluis Trapero, aggiungendo che nell’esplosione ad Alcanar di mercoledì scorso un uomo era morto mentre maneggiava bombole di gas e un altro era rimasto ferito ed è stato arrestato. Secondo i vicini, nella casa abitavano due fratelli magrebini. Ad Alcanar, nel luogo dell’esplosione, sono state trovate almeno 20 bombole di gas.

L’uomo ferito è stato ricoverato nell’ospedale Virgen de la Cinta. Secondo El Periodico, tra le macerie della casa crollata sono stati trovati documenti che riletti ora consentono di stabilire il collegamento con la strage di Barcellona. Nel progetto originario i terroristi avrebbero voluto portare a Barcellona il furgone carico di bombole e farlo esplodere tra la folla. Ma la deflagrazione di Alcanar avrebbe costretto la cellula a modificare i piani dell’attentato.

I Mossos d’Esquadra hanno interrogato il ferito, originario dell’enclave spagnola di Melilla, in Marocco, ma l’uomo si è rifiutato di rispondere alle domande ed è stato arrestato. Il sindaco di Alcanar, Alfons Montserrat, ha riferito che ieri sera una scavatrice inviata per rimuovere le macerie ha causato accidentalmente una seconda esplosione nella quale sono rimasti feriti sei agenti dei Mossos d’Esquadra (uno dei quali è grave), due vigili del fuoco e il ruspista.

L’identificazione delle vittime
E’ intanto in corso l’identificazione delle vittime della strage della Rambla. Fra i morti, riportano i media spagnoli, c’è anche una bambina di tre anni. Sono stati identificati fra le vittime per ora tre turisti tedeschi e un belga, riferisce La Vanguardia. L’ambasciatore italiano in Spagna Stefano Sannino ha indicato che due dei tre feriti italiani sono stati dimessi. Il terzo è in ospedale per fratture. L’ambasciatore ha aggiunto di non avere conferma della morte di un italiano.

L’Isis ha rivendicato l’attentato di Barcellona attraverso la sua ‘agenzia’ Amaq, definendo gli attentatori “soldati dello Stato islamico”. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, pubblicando una immagine della rivendicazione in arabo. Il governo catalano ha deciso tre giorni di lutto nazionale.