Al Sant’Anna attiva l’Unità di chirurgia senologica oncologica

11 agosto 2017 | 17:41
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Al Sant’Anna attiva l’Unità di chirurgia senologica oncologica
Al Sant’Anna attiva l’Unità di chirurgia senologica oncologica
Al Sant’Anna attiva l’Unità di chirurgia senologica oncologica

Dal 3 agosto all’Ospedale di Castelnovo Monti sono state sottoposte a trattamento chirurgico tre donne affette da neoplasia mammaria. La chirurgia senologica nel reggiano opera circa 550 nuovi casi di tumore ogni anno

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – E’ iniziata l’attività di chirurgia senologica oncologica all’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti. Dal 3 agosto scorso sono state sottoposte a trattamento chirurgico tre donne affette da neoplasia mammaria: gli interventi sono stati eseguiti dalla equipe della chirurgia senologica provinciale diretta dal dottor Guglielmo Ferrari, coadiuvata dalla presenza in loco dell’anatomopatologo dell’unità operativa dell’Arcispedale Santa Maria Nuova che ha permesso di effettuare, durante la procedura chirurgica, gli esami istologici intraoperatori necessari per la definizione del linfonodo sentinella e per la radicalità oncologica. Ferrari è direttore della “struttura complessa di chirurgia senologica” del Santa Maria Nuova, dentro al Dipartimento oncologico.

Tutte le pazienti sono state studiate con mammografia e biopsie diagnostiche eseguite da radiologi senologici all’Ospedale S.Anna, preparate e discusse dal gruppo multidisciplinare provinciale della Breast Unit (Unità Senologica) che comprende tutti gli specialisti (radiologo, oncologo, chirurgo senologo, chirurgo plastico, radioterapista, fisiatra, fisioterapista, psicologa, insieme a tutti gli infermieri dedicati, tecnici radiologi e di radioterapia) dedicati allo studio e alla cura dei tumori della mammella che opera sul territorio provinciale.

La chirurgia senologica nel territorio provinciale opera circa 550 nuovi casi di tumore ogni anno con 1000 interventi chirurgici complessivi che comprendono anche quelli ricostruttivi oncoplastici, necessari quando per una radicalità oncologica si deve asportare tutta la mammella.

La chirurgia senologica infatti èn già operante negli ospedali di Reggio, Scandiano e Guastalla: con la attivazione della sede di Castelnovo Monti, spiegano dall’azienda sanitaria “si è voluto dare una risposta alle donne del territorio che hanno una diagnosi di tumore mammario ma, a differenza di quanto accadeva in passato, con una equipe di chirurghi specialisti senologici”.
L’obiettivo è “far sì che le pazienti della zona abbiano lo stesso trattamento che si offre in altre strutture e le cure migliori che al giorno d’oggi sono necessarie per questa patologia che è in costante crescita”.

“Per una donna che ha un tumore al seno – sottolinea il dottor Ferrari – avere a disposizione una Breast Unit significa essere presa per mano e avere maggiori chance di essere curata al meglio, secondo elevati standard internazionali e da personale altamente specializzato per il carcinoma della mammella. Vuole dire essere seguita da un’equipe multidisciplinare durante tutto il percorso diagnostico e terapeutico in strutture di alto livello, organizzate secondo criteri scientifici precisi, condivisi sul territorio italiano le cui prestazioni sono valutate periodicamente, in cui si assicura l’aggiornamento sia del personale sia della strumentazione utilizzata”.

Infine, aggiunge il medico, significa “avere la possibilità di partecipare a studi clinici multicentrici, nazionali e internazionali, e soprattutto di avere accesso alle terapie più innovative”. I dati dicono che chi viene curata nei centri di senologia specializzati, in cui sono presenti équipe multidisciplinari, ha più possibilità di guarire: le donne trattate in questi centri hanno una percentuale di sopravvivenza più alta del 18% rispetto a chi si rivolge a strutture non specializzate, e hanno anche una migliore qualità di vita.

Il tumore della mammella è in assoluto il più frequente nelle donne in ogni fascia di età, sia nelle giovani che in età più avanzata. Ogni anno in Italia si contano 50mila nuovi casi di tumore, anche se l’incremento è progressivo ogni anno, il dato più confortante è che la sopravvivenza è notevolmente aumentata grazie ai programmi di screening mammografico che nella regione Emilia Romagna hanno un’adesione fra le più alte in Italia e ai trattamenti sempre più qualificati e personalizzati.