Siria, a mezzogiorno scatta il cessate-il-fuoco

8 luglio 2017 | 22:33
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Siria, a mezzogiorno scatta il cessate-il-fuoco

Gli effetti dell’accordo Usa-Russia avvenuto nel bilaterale di Amburgo. Intanto il G20 non riesce a imporre le sanzioni contro i trafficanti di esseri umani per il veto di Pechino e Mosca

AMBURGO (Germania) – Il cessate-il-fuoco nel sudovest della Siria concordato tra Stati Uniti e Russia entrerà in vigore domenica 9 luglio a mezzogiorno, ora di Damasco. Lo hanno annunciato il governo della Giordania, conivolto nell’intesa, e funzionari statunitensi. Scopo immediato della tregua  è ridurre le ostilità in un’area vicina al confine giordano, sperando  di poterla estendere in altre aree in un secondo tempo. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Rex Tillerson, commentando poi che il cessate-il-fuoco sarebbe “la prima indicazione della capacità di Usa e Russia di lavorare insieme”.
Nel conflitto, Mosca ha sostenuto il presidente siriano Bashar Assad mentre Washington era a fianco dei ribelli.
Durante il lungo colloquio a margine del G20 tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo Valdimir Putin, a cui Tillerson ha assistito, si è parlato – ha riferito – dell’attuale stato delle relazioni tra i due Paesi e di come potrebbero essere in futuro. Al termine dell’incontro bilaterale tra i due presidenti, è stato precisato che non la Giordania ma anche Israele – alleati di Washington – sostengono l’accordo. Nel colloquio, ha commentato Putin, “abbiamo affrontato tante questioni, l’Ucraina, la Siria e alcune questioni bilaterali. Abbiamo parlato anche di lotta al terrorismo e di cyber-sicurezza”.

Al termine della seconda giornata di lavori del G20 di Amburgo, il bilancio è più di ombre che di luci. C’è stata una “presa d’atto” dell’uscita degli Usa dagli accordi di Parigi per contrastare i cambiamenti climatici, che però vengono definiti “irreversibili” e dunque non soggetti ad alcuna rinegoziazione. Non solo: non sono state introdotte le auspicate sanzioni contro i trafficanti di esseri umani a causa delle opposizioni di Russia e Cina, sanzioni richieste invece dalle istituzioni europee. “Una grande occasione persa un aspetto di centrale importanza in relazione all’emergenza immigrazione”, secondo l’Osservatore Romano . “Un G20 realistico”, per il premier italiano Paolo Gentiloni.

Intanto, il bilancio degli scontri tra polizia e manifestanti è di quasi 200 feriti tra gil agenti e di 100 contestatori fermati. Gli arresti sarebbero una cinquantina, mentre sono ingenti i danni materiali a negozi, veicoli parcheggiati ed edifici.