L’ultimo saluto a Paolo Villaggio

6 luglio 2017 | 00:10
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L’ultimo saluto a Paolo Villaggio

Folla di normali cittadini e celebrità per l’addio al popolarissimo e amatissimo attore-scrittore morto a 84 anni

ROMA – Folla di normali cittadini e celebrità per l’addio al popolarissimo e amatissimo attore-scrittore Paolo Villaggio, morto a 84 anni. Il suo funerale laico si è svolto al Teatro all’aperto della Casa del Cinema, dopo che la salma era stata esposta al Campidoglio. Alla camera erdente si sono recati il ministro della Cultura Dario Franceschini, il regista Neri Parenti, l’attore Enrico Montesano, Beppe Grillo e Davide Casaleggio.

Oltre i familiari al completo -, i figli Elisabetta e Pierfrancesco e la moglie Maura -, hanno partecipato alla cerimonia, tra gli altri, Renzo Arbore, Walter Veltroni, Paolo Cirino Pomicino, Neri Parenti, Luca di Montezemolo, Roberto D’Agostino, Simona Izzo, Dori Ghezzi, Milena Vukotic, Massimo Boldi, Carlo Vanzina, Lina Wertmuller, Maria Sole e Ricky Tognazzi, Carlo Freccero e Luca Bergamo.
L’evento è iniziato con le note di “Carlo Martello”,  la canzone per cui Villaggio aveva scritto le parole per l’amico genovese Fabrizio De Andrè; poi arrivano le voce stessa di Paolo Villaggio tratta dall’intervista (l’ultima) fatta da Mario Sesti. “Non è personaggio comico Fantozzi – dice nell’intervista l’attore genovese -, ma un personaggio tragico, l’uomo più sfortunato in assoluto della letteratura italiana. Ma per fortuna è stato anche un terapeuta liberando gli italiani da quella cultura consumistica, delle settimane bianche e dello spendere a tutti costi per essere felici. Lui faceva le vacanze e tornava infelice. Così molti italiani capirono, forse per la prima volta, di non essere dei fenomeni così isolati quando le loro vacanze erano tragiche”.
Tanti momenti divertenti e commoventi in questa celebrazione a più voci introdotta dal direttore della Casa del cinema Giorgio Gosetti.

Milena Vukotic, tante volte moglie sfortunata dello sfortunato Fantozzi, dice con voce fievole: “Se oggi incontro per la strada persone che mi sorridono e mi offrono un gelato lo devo sicuramente a Paolo e di questo gli sarò sempre grata”. Ricky Tognazzi mette mano a una letterina in cui ricorda l’amore di Villaggio per i funerali: “Bisogna pianificare la dipartita – mi diceva sempre -. Ovvero morire prima dei Tg delle 20”. Walter Veltroni lo paragona invece a Chaplin, Keaton, Allen, “quegli artigiani geniali di vite inventate o rubate. E poi – aggiunge – tutti noi siamo stati Fantozzi. Chi per un minuto e chi per una vita intera”.

Vera commozione arriva dal regista Neri Parenti:”Tra di noi c’era uno strano rapporto di padre e figlio. Solo che ero io il padre, nonostante la differenza di età, perché lui era sicuramente più discolo di me. Comunque – conclude commosso- quelli furono anni meravigliosi che non scorderò mai”.