E’ morta Marisa Iori, una vita spesa nel sindacato

31 luglio 2017 | 19:05
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E’ morta Marisa Iori, una vita spesa nel sindacato

Si è spenta a 87 anni. Il suo nome resta legato in modo particolare alla lotta delle lavoratrici del Calzificio Bloch

REGGIO EMILIA – La segreteria della Camera del Lavoro Territoriale e del sindacato pensionati SPI ricordano con affetto e stima Marisa Iori, ex sindacalista deceduta all’età di 87 anni.

Scrive il sindacato: “Marisa ci ha lasciato tanto. La tenacia nel lavoro, la passione politica, l’impegno nel portare avanti le lotte sindacali. Senza dimenticare il contributo nel volontariato e nelle battaglie sociali, come animatrice del centro sociale Buco Magico, in Circoscrizione, in Croce Verde, nella Casa Circondariale di Reggio. E’ stata un esempio importante di cittadinanza attiva”.

L’ingresso nel mondo del lavoro per Marisa avvenne a 14 anni. Il suo nome resta legato in modo particolare alla lotta delle lavoratrici del Calzificio Bloch, grande azienda tessile reggiana chiusa alla fine degli anni Settanta dopo quasi quattro anni di occupazione sindacale.

Continua la Cgil: “Marisa si distinse per l’intraprendenza e il protagonismo nelle lotte sindacali. Fu ferita dalla Celere durante una manifestazione e successivamente ricoverata in sanatorio per tubercolosi. Ritornò in fabbrica nel 1955. Da allora non smise mai di portare avanti le lotte sociali e sindacali per rivendicare i diritti di cui si fece paladina”.

La storia della sua vita è stata raccontata nel libro “Lavoro, fabbrica, Politica e famiglia. Vita di Marisa Iori”. Il volume, curato dalla ricercatrice Nadia Caiti, è stato pubblicato nel 2010 dal sindacato pensionati Spi Cgil di Reggio Emilia.

“Quando la Bloch chiuse – dichiara Marisa nel libro – chiuse fuori dai cancelli anche le nostre conquiste. La forza di tutte noi, però, non si perse e ci impegnammo per far valere il nostro diritto al lavoro”. Dopo l’esperienza del calzificio Bloch, Marisa andò a lavorare alle Latterie Cooperative Riunite Giglio fino al 1987 e continuò il suo ruolo di protagonista in molte vertenze importanti del movimento sindacale reggiano, la lotta alle Reggiane ad esempio.

Alla fine degli anni Ottanta il suo ingresso in Camera del Lavoro come funzionaria della Cgil, inizialmente in qualità di dirigente della federazione sindacale del centro storico e subito dopo responsabile dell’Ufficio Handicap. Un impegno importante, in costante rapporto con gli uffici di collocamento, per l’inserimento dei disabili in azienda che portò avanti fino a quando la salute le permise di operare.

Continua il sindacato: “Io sono la Marisa degli anni ’50”, “la Marisa dello zoccolo duro”  ripeteva a tutti. Ed aveva ragione. Lei, donna forte e determinata ma anche sensibile e dotata di una grande generosità d’animo e paladina dei diritti delle persone più fragili e meno rappresentate. Lei, che aveva bisogno di “lottare in mezzo alla gente”, per poter esprimere fino in fondo il desiderio di aiutare chi più ne aveva bisogno, di favorire i cambiamenti nelle condizioni di lavoro e nella società. Questo il motore che ha alimentato Marisa per tutta la vita. Grazie Marisa, rimarrai per sempre nel nostro cuore”.

Marisa Iori, vedova, lascia il figlio Claudio e la sorella Silvana. I funerali si sono svolti oggi pomeriggio.