Castelnovo Monti, cade nel dirupo: 92enne salvato dal fiuto di un cane

15 luglio 2017 | 17:22
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Castelnovo Monti, cade nel dirupo: 92enne salvato dal fiuto di un cane

L’uomo, residente in provincia, si era allontanato ieri sera volontariamente dal reparto di Medicina dell’ospedale locale, dove era ricoverato, facendo perdere le proprie tracce

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Era scivolato in un dirupo, ma e’ stato salvato qualche ora dopo. E’ stato il fiuto di Boss, un pastore tedesco di quattro anni gia’ protagonista di queste imprese, a ritrovare in poco tempo e in discrete condizioni di salute un signore 92enne che si era perso in una scarpata appena fuori dall’abitato di Castelnovo ne’ Monti, il principale centro dell’Appennino reggiano.

L’uomo, residente in provincia, si era allontanato ieri sera volontariamente dal reparto di Medicina dell’ospedale locale, dove era ricoverato, facendo perdere le proprie tracce. Attivati dai carabinieri intorno alle 20.30, i tecnici del corpo nazionale di Soccorso alpino e speleologico della stazione reggiana “Monte Cusna” sono arrivati presto sul posto allestendo il campo base per le ricerche, cui hanno collaborato Vigili del fuoco, Polizia provinciale, Protezione civile e gli stessi Carabinieri.

Tra i tecnici del Soccorso erano presenti anche quattro unita’ cinofile da ricerca in superficie: hanno da subito iniziato la ricerca dell’anziano, nella zona adiacente l’ospedale. Cosi’, poco prima delle 23, il fiuto di Boss ha contribuito a raggiungere il risultato sperato: l’anziano e’ stato infatti segnalato da un continuo abbaiare del cane, che ha attirato l’attenzione del conduttore e quindi delle squadre di ricerca a piedi.

Il 92enne era scivolato in una scarpata a un paio di chilometri dall’ospedale e giaceva vicino a un piccolo corso d’acqua. In discrete condizioni di salute, anche se spaesato e con un vistoso trauma facciale, il signore e’ stato visitato sul posto per poi procedere al complicato recupero, viste le condizioni del luogo. Per Boss si tratta della seconda ricerca andata a buon fine: nel settembre del 2015 fu proprio lui a permettere di ritrovare, illesa, una fungaiola parmigiana dalle parti del monte Ventasso.