Buche pericolose e crepe: Sp63 sembra un campo arato

11 luglio 2017 | 08:00
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Buche pericolose e crepe: Sp63 sembra un campo arato

Soldi e progetti per realizzare ex novo un’altra strada di valenza provinciale tra Reggio e Guastalla non ce ne sono. Così si procede con asfaltature continue

BASSA REGGIANA – Banchina cedevole? No, ha già ceduto. La strada provinciale 63R è tra Cadelbosco e Gualtieri è pericolosissima. Buche enormi, dossi, avvallamenti, crepe e fessurazioni, banchine franate anche per un metro e mezzo, lunghi tratti in cui la strada sembra un mare increspato da onde. I rischi di ruote tagliate dall’asfalto spaccato – ma anche di cadute per le due ruote – sono notevoli.

Alcuni punti appena asfaltati, già mostrano lunghe deformazioni laddove c’erano crepe. E il caso della zona presso la Energy Farm, dove un mese e mezzo fa si verificò un incidente mortale dovea metà aprile una ragazza di 25 anni incinta al nono mese morì, mentre il suo fidanzato rimase ferito in modo gravissimo: in quell’occasione la velocità della Abarth della coppia fu la probabile causa dello schianto, ma certamente la strada fessurata non aiutò la stabilità della vettura.
Il rischio è soprattutto per le vetture più leggere o per gli autoarticolati più alti, come quelli per il trasporto bestiame: in alcuni punti si inclinano paurosamente a causa dei mostruosi dislivelli tra le strisce d’asfalto sui due lati delle crepe.

Migliaia di mezzi percorrono ogni giorno la ex Statale 63, che di fatto è da secoli la via più breve per andare da Reggio a Guastalla. Non solo auto, ma camion e Tir di ogni “tonnellaggio”. E, data la vocazione agricola della zona, trattori e altri mezzi agricoli la percorrono quotidianamente, contribuendo a deformare la strada. Sembra di viaggiare in un campo arato.

Tra i motivi della disastrosa situazione c’è il fatto che la Sp 63R è costruita su una “palificazione”: una sorta di argine soprelevato rispetto al piano di campagna che “affonda” per il traffico pesante e continuo. Sono stati tombati a cura della Bonifica molti canali irrigui che costeggiano la carreggiata, ma il Crostolo in alcuni punti è vicinissimo: a Santa Vittoria c’è proprio il ponte che attraversa il torrente. E nella grande frazione gualtierese, in alcuni incroci ci sono buche pericolosissime e tombini che sembrano quasi affondare nell’asfalto vecchio. Sono addirittura sgretolati marciapiedi-pista ciclabile vicino al centro.

Soldi e progetti per realizzare ex novo un’altra strada di valenza provinciale che arrivi da Reggio perpendicolare alla Cispadana (il raccordo è alle porte di Gualtieri) non ce ne sono. Non ce n’erano nemmeno quando la competenza era di Anas: adesso è di un ente “poverello”, la Provincia, che avrebbe dovuto chiudere i battenti se portata fino in fondo la “Riforma Delrio”. Così si va avanti a asfaltature e rattoppi continui (che sulla breve durata costano meno), sperando nella buona sorte. Chissà se il reggianissimo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, lo sa.