Profughi, continuano le polemiche in città

22 giugno 2017 | 19:16
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Profughi, continuano le polemiche in città

Melato (Lega Nord) attacca il sindaco: “Dire che a Reggio l’accoglienza e’ sostenibile e’ una falsita’”. La deputata Spadoni: “Chiederò al prefetto di sapere a quanti è stato concesso lo status di rifugiato”

REGGIO EMILIA – Nuove schermaglie, a Reggio Emilia, sul tema dei profughi in citta’. Al sindaco Luca Vecchi, che ieri ha aperto al dialogo con i comitati civici anti-migranti ma ha difeso con forza il sistema dell’accoglienza, replica la Lega nord. Secondo il vicesegretario provinciale e responsabile Sicurezza e Immigrazione, Matteo Melato, “il sindaco anche questa volta, non perde l’occasione per giudicare i propri cittadini ed elargire giudizi su chi non e’ d’accordo con la sua gestione della citta’ che sta provocando malcontento e disagio”.

E ancora: “Gli attacchi che il sindaco ha riservato alle persone che hanno manifestato pacificamente per chiedere il rispetto delle regole e’ inaccettabile e dire che a Reggio Emilia l’accoglienza e’ sostenibile e’ una falsita’. Ci chiediamo se il sindaco gira per strade come via Turri, via Secchi, via Sani, via Nobili, o se parcheggia la propria auto in parcheggi assediati da accattoni e parcheggiatori abusivi”.

Melato contesta poi l’auspicio espresso dal primo cittadino, per l’approvazione della legge sullo ius soli: “Definirla un atto di civilta’ e’ fuori luogo e fuori dal tempo. Questa legge e’ ispirata unicamente per creare possibili nuovi elettori per il centro sinistra, data la moria di voti che anche le ultime amministrative hanno dimostrato”. Insomma, conclude il Carroccio, “il vero segno di civilta’, che non vediamo da questa amministrazione, e’ la tutela dei propri cittadini esasperati da tutto questo”.

Intanto la deputata reggiana del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni annuncia: “Richiedero’ un aggiornamento dei dati alla Prefettura di Reggio Emilia per conoscere a quante persone e’ stato concesso lo status di rifiugiato che va accolto ed a quante e’ stato rifiutato in quanto immigrato economico irregolare”. Questo perche’ sulla questione dei cosiddetti “falsi profughi”, dice Spadoni, “piu’ si attende e piu’ qualcuno ci lucrera’ e piu’ la situazione rischia di diventare socialmente esplosiva”.

E aggiunge: “Forse a qualcuno torna comodo che sempre più persone (per l’Unione Europea 80% irregolari e falsi profughi quelli giunti in Italia) stiano qui almeno 1 anno e mezzo – due, invece che sei mesi per poter alimentare il “business immigrazione”.  Un nuovo schiavismo che genera pericolosissime guerre tra poveri. E di riflesso aumenta pure xenofobia e razzismo e partiti e forze estremiste. Proprio quello che va evitato con buonsenso e trasparenza”.