Migranti, a Reggio scoperti 600 posti per l’accoglienza

13 giugno 2017 | 17:54
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Migranti, a Reggio scoperti 600 posti per l’accoglienza

Chiuso il bando della prefettura. Alla Dimora d’Abramo la provincia e all’Ovile il capoluogo: ma l’offerta dei vincitori non basta. Ulteriori arrivi dovranno essere gestiti dalla prefettura

REGGIO EMILIA – Se a Reggio Emilia arriveranno davvero entro il 2018 i 2.300 richiedenti asilo stimati nel bando sull’accoglienza emesso dalla Prefettura, per circa 600 profughi non ci sono oggi posti disponibili. E’ quanto emerge dalla seduta di gara che si e’ svolta in mattinata negli uffici prefettizi di corso Garibaldi, in cui si e’ proceduto all’assegnazione dell’appalto da 46 milioni, vinto alla fine da entrambe le cordate di coop sociali che avevano partecipato.

La coop l’Ovile, capofila di una delle associazioni di imprese con Madre Teresa, Coress e La Vigna si e’ infatti classificata prima nel lotto del bando relativo al Comune capoluogo, in cui venivano richiesti 902 posti per l’accoglienza. La cooperativa Dimora d’Abramo, insieme a Ceis, Papa Giovanni XXIII, Albergo Italia e cooperativa Ballaro’, si e’ invece aggiudicata come prima il lotto da 1.398 posti negli altri Comuni della provincia. Anche unendo le forze pero’ i due partecipanti riescono ad offrire circa 1.700 posti (1.100 la Dimora di Abramo e 600 l’Ovile).

Ulteriori arrivi di migranti oltre questo tetto dovranno dunque essere gestiti dalla Prefettura che, tra i suoi strumenti, potrebbe procedere con chiamata diretta di altre realta’ sociali o utilizzare d’imperio immobili demaniali, fino ad arrivare alla discussa soluzione dei container gia’ utilizzata a San Martino in Rio.

Luigi Codeluppi, presidente della Dimora di Abramo, assicura pero’ che le cooperative sociali in campo “confermano tutto il loro impegno di servizio e, a fronte di possibili emergenze non coperte dalle offerte pervenute alla Prefettura, si adopereranno per accrescere ulteriormente quelle possibilita’ di accoglienza che richiedono figure professionali, competenze e strutture diversificate”. A tal fine, aggiunge il presidente, “saranno implementate per quanto possibile anche le capacita’ di investimento che, nascendo da un corretto uso delle risorse, guardano anche oltre le emergenze sull’accoglienza e si riferiscono a quelle che saranno da affrontare per accompagnare i richiedenti asilo a conclusione del primo percorso di riconoscimento dello status di rifugiati, evitando ripercussioni sul territorio e sulle persone”.

Il presidente dell’Ovile Valerio Maramotti, invece, risponde a chi nei giorni scorsi ha ipotizzato una lotta interna tra le due coop partecipanti, entrambe aderenti al Consorzio Oscar Romero e a Confcooperative. “Gia’ questo dato di fatto, unito ad offerte che purtroppo non bastano complessivamente a coprire il fabbisogno indicato dal bando, attesta che non c’e’ alcuna competizione in atto”, spiega Maramotti. “Al contrario- aggiunge- non solo non c’e’ alcuna questione in ballo relativa a fatturati o a desideri di prevalere, ma l’unico obiettivo e’ quello di migliorare ulteriormente quanto di buono e’ stato fatto in tutti questi anni”. A questo proposito “rammarica, semmai, l’impossibilita’ di giungere a coprire il volume di richieste che, ad oggi, si ipotizza”, conclude il presidente.