Legge elettorale, salta il patto Pd-M5s-Fi-Lega: la Camera affossa la riforma

8 giugno 2017 | 16:11
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Legge elettorale, salta il patto Pd-M5s-Fi-Lega: la Camera affossa la riforma

Caos in Aula alla Camera dopo che un emendamento di Forza Italia passa con il parere contrario della commissione e facendo saltare l’intesa tra le quattro principali forze politiche. Scambio di accuse tra Pd ed M5s. I Dem: ‘La riforma è morta’. Pd chiede il rinvio in commissione della legge elettorale. Riunione della segreteria del partito di Renzi

REGGIO EMILIA – La riforma della legge elettorale è morta. A cantare il de profundis della modifica del sistema di voto è il relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, dopo una mattinata convulsa con i franchi tiratori in azione che di fatto affossano il provvedimento votando in maniera difforme rispetto al ‘patto a quattro’ Pd-Fi-M5s-Lega. Ne scaturisce uno scambio di accuse con tanto di ‘prova foto’ da parte del Pd perchè nell’incriminato voto segreto compare invece il tabellone palese creando un ulteriore giallo. “M5s ha votato compatto”, dice Roberto Fico. Non la pensano così i Dem che convocano una segreteria.

È stato un emendamento minore di Forza Italia, presentato dalla bolzanina Biancofiore – riguardava l’applicazione della riforma anche nei collegi elettorali del Trentino Alto Adige, i relatori avevano espresso parere contrario, e quindi si attendeva un no compatto – a mandare il patto della ‘maggioranza’ a spasso: a sorpresa i favorevoli sono stati 270, i contrari 256 e gli astenuti 1. La presidente Boldrini aveva indetto la votazione specificando che era a scrutinio segreto. Ma sul tabellone invece di spuntare le palline tutte azzurre, come accade per le votazioni segrete, spuntano le palline rosse e verdi, come accade per quelle palesi.

Il tabellone per un attimo ha mostrato con chiarezza chi del cosiddetto “patto a 4” aveva “tradito”. Sull’immagine che fotografa per sbaglio il sì e il no dei diversi partiti sull’emendamento Biancofiore, si vedono, tra l’altro, praterie di voti verdi nei banchi grillini, all’opposto dei voti rossi espressi dai dem. Dunque i grillini diventano gli accusati numero uno, ma mancano anche 59 voti dai banchi di Pd, Fi, Lega e Svp. Inevitabile che intorno alle 11,30 in aula scoppi la bagarre.

“Abbiamo chiarissima l’operazione del M5s – dice il capogruppo Dem Ettore Rosato – che ha voluto far fallire la legge elettorale. Ne prendiamo atto, bastava che lo dicessero subito che non sono capaci di mantenere la parola data. Sul blog avevano detto che la legge andava bene e invece l’hanno fatta cadere su una cosa che non c’entra niente”. Ora, dice Rosato, il Pd farà “una valutazione politica e istituzionale dopo di che assumeremo le nostre decisioni”. “La legge elettorale è morta” dichiara, a Montecitorio, il relatore della riforma elettorale Emanuele Fiano (Pd).

Il Pd chiede nell’Aula della Camera il rinvio in commissione della legge elettorale. Sulla richiesta deve esprimersi l’Assemblea di Montecitorio con un voto. Lo ha chiesto nell’Aula della Camera il capogruppo del Pd Ettore Rosato. Secondo il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti, “non esiste più una maggioranza in grado di approvare una legge elettorale”. E sulla possibilità di trovare nelle prossime ore un accordo su una nuova proposta, l’esponente del Carroccio dice “Non ci crediamo più”.