Incendio a Londra, almeno 12 morti: due italiani dispersi

14 giugno 2017 | 19:16
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Incendio a Londra, almeno 12 morti: due italiani dispersi

Sono Gloria Trevisan e Marco Gottardi, entrambi veneti, i due italiani che non si trovano nel devastante incendio. Bilancio delle vittime destinato ad aggravarsi, 20 feriti in gravi condizioni. In fiamme la Grenfell Tower, la torre di 24 piani e 120 appartamenti a North Kensington. Polemiche sulla sicurezza. “Non è scattato l’allarme anti incendio”

REGGIO EMILIA – Inferno di cristallo a Londra, in soli 6 minuti. Un gigantesco incendio ha avvolto la Grenfell Tower, grattacielo residenziale di 24 piani e 120 appartamenti nella zona di North Kensington. Il bilancio ancora provvisorio è di 12 morti. Non è possibile fornire al momento un numero dei dispersi. Secondo i pompieri ci sono ancora persone dentro la torre, ma non si sa se sono vive. Il sindaco di Londra Sadiq Khan avverte: ‘Molti mancano all’appello’.

Sono Gloria Trevisan di Camposampiero di Padova e Marco Gottardi, di San Stino di Livenza di Venezia, i due italiani dispersi nel devastante incendio. “Al momento risultano dispersi due connazionali sulla cui identità viene mantenuto il più stretto riserbo”. Lo si apprende da fonti della Farnesina circa il devastante incendio del grattacielo a Londra.

Salvo un bimbo lanciato nel vuoto dalla mamma e preso al volo da un uomo. Per ora si contano 74 feriti, ricoverati in sei ospedali. Venti sono in gravi condizioni.
Dopo le prime verifiche sull’edificio, è stato scongiurato il rischio di collasso della torre. Intanto è stato rinviato l’annuncio dell’accordo di governo. “Profondamente rattristata per la perdita di vite”. E’ il commento della premier britannica Theresa May. Mentre il leader laburista, Jeremy Corbyn, chiede che il governo riferisca domani in Parlamento.

Ci sono ancora “molte persone che mancano all’appello” fra i residenti della Grenfell Tower, l’edificio di 24 piani incenerito dalle fiamme a Londra. Lo ha detto il sindaco Sadiq Khan in un aggiornamento della situazione. Khan non ha fatto numeri, ma ha usato l’espressione “a lot of people”, che non lascia dubbi sulla dimensione del totale dei ‘dispersi’. Un elemento che purtroppo fa pensare al fatto che il totale dei morti (sei quelli confermati ufficialmente per ora) sia destinato ad allungarsi non di poco.

Monta la polemica sulla sicurezza. Si parla sempre più infatti di una tragedia annunciata dal comitato di inquilini, il Grenfell Action Group, che aveva lanciato negli anni numerosi allarmi, rivolgendosi in primo luogo alla ditta proprietaria dell’immobile, la Kensington and Chelsea Tenant Management Organisation (KCTMO), che li aveva rassicurati affermando che era tutto in regola. La torre era stata sottoposta di recente a un lavoro di ristrutturazione da 8,6 milioni di sterline, fra cui un nuovo rivestimento con materiale isolante, che si era concluso nel maggio 2016.

Ma i residenti avevano avanzato forti dubbi sui lavori, sull’utilizzo massiccio di pannelli in plastica, quindi infiammabili, e sul fatto che i rischi di un incendio del palazzo rimanevano molto alti. Come se non bastasse le misure antincendio spiegate in appositi cartelli invitavano i residenti a chiudersi in casa e aspettare i pompieri. Non solo, non ha funzionato il sistema antincendio e nemmeno gli spruzzatori che possono contenere la diffusione delle fiamme. Un fatto simile era accaduto nel 2009 nel sud di Londra, quando era divampato un incendio in un condominio, la Lakanal House, e in quel caso erano morte sei persone.