Ex Reggiane, in manette la “coop” dello spaccio: undici arresti

9 giugno 2017 | 08:31
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Ex Reggiane, in manette la “coop” dello spaccio: undici arresti

Magrebini e tunisini che avrebbero spacciato, di volta in volta, solo modiche quantità per non finire in carcere. Ma ora l’accusa è di traffico di droga: sequestrati tre quintali di stupefacente

REGGIO EMILIA – Una “cooperativa” dello spaccio con tanto di mutua assistenza fra “soci” alle ex Reggiane. E’ quella avrebbero scoperto gli agenti della squadra mobile reggiana al termine di una lunga attività investigativa, iniziata nel dicembre del 2014, e terminata oggi con l’esecuzione di 12 misure cautelari (dieci in carcere, una agli arresti domiciliari ed una del divieto di dimora) emesse dal G.I.P. del tribunale di Reggio. Complessivamente, in due anni, all’interno dell’operazione, denominata Exit, sono state arrestate quasi 50 persone e sequestrati tre quintali di stupefacente (hascisc, cocaina, eroina e marijuana).

Secondo l’accusa gli arrestati, tutti magrebini, avrebbero usato come base l’area dell’ex Reggiane dove avrebbero ricevuto “a domicilio” senza appuntamento i loro clienti passandogli la droga dalle cancellate che danno su via Agosti e, su appuntamento, in altre zone della città. Forti di una consulenza legale, sapevano che, oggi, per reati sotto i quattro anni non è previsto il carcere e quindi avrebbero portato con sé, di volta in volta, solo modiche quantità di droga che, una volta arrestati gli avrebbero permesso di invocare l’uso personale o di ricadere nel piccolo spaccio per cui, in base alle nuove leggi, non è più previsto il carcere.

Di più, gli arrestati cooperavano fra loro facendo in modo che, se arrivava il cliente in via Agosti, trovasse sempre qualcuno disposto a portargli la droga, oppure ci fosse sempre qualcuno in grado di presentarsi all’appuntamento. Viaggiavano leggeri, con qualche dose nascosta in bocca o nelle parti intime. Il grosso dello stupefacente lo tenevano nascosto e andavano periodicamente, anche diverse volte al giorno, ad approvvigionarsi. Uno di loro era stato addirittura soprannominato “il motorino” per questo.

Purtroppo per loro, questa volta gli è andata male. I due anni di indagine, coordinati dal sostituto procuratore Giacomo Forte, hanno permesso di dimostrare che i magrebini facevano parte di una vasta organizzazione dedita al traffico di droga e che avevano a disposizione quintali di stupefacente. Quindi sono stati arrestati e ora non dovrebbero essere più in grado di invocare la modica quantità per venire scarcerati. Gli arresti odierni riguardano soprattutto marocchini e tunisini che, secondo l’accusa, si sarebbero approvigionati da Modena, piazza in cui la droga arrivava da Milano e Genova, città a loro volta approvvigionate dalla Spagna.

In seguito all’attività sono anche stati segnalati alla prefettura centinaia di assuntori. Il questore Isabella Fusiello, presente stamattina alla conferenza stampa insieme al capo della Mobile, Guglielmo Battisti e al pm che ha cooordinato l’indagine, Giacomo Forte, ha voluto sottolineare che “per questa indagine è stata fondamentale la collaborazione dei cittadini che ci avevano segnalato gli episodi di spaccio in quella zona”.

Il plauso del sindaco
Sugli arresti interviene il sindaco Luca Vecchi che scrive: “Intendo esprimere agli inquirenti, alla Questura di Reggio Emilia e a tutto il personale che ha lavorato all’operazione antidroga ufficializzata oggi, che ha portato all’arresto di undici persone, le congratulazioni e il ringraziamento dell’Amministrazione comunale e miei personali. La complessità nell’individuare i responsabili di gravi reati e il modus operandi svelati quest’oggi agli organi di informazione certificano, una volta di più, l’elevato tasso di professionalità che gli uomini che lavorano nel campo della sicurezza pubblica applicano, ogni giorno, nell’espletare la propria opera, in un quadro di collaborazione interistituzionale positiva nella quale – ognuno per la propria precipua competenza – si mette a disposizione collabora al fine di garantire condizioni di sempre maggiore tranquillità e legalità”.