“Vogliamo un’ordinanza anti-graffiti”

7 maggio 2017 | 15:14
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“Vogliamo un’ordinanza anti-graffiti”

Degrado urbano e muri imbrattati: in discussione in consiglio comunale la mozione di “Lcm – Alleanza Civica”

REGGIO EMILIA – Un’ordinanza contro i graffiti deturpanti e l’imbrattamento dei muri; azioni educative; un aumento del controllo contro gli atti vandalici, con sistemi sia di osservazione diretta sia, quando disponibile, di videosorveglianza. E’ quanto chiede la mozione di “Lcm – Alleanza Civica” che è all’ordine del giorno del Consiglio Comunale che si svolgerà domani a Reggio.

La mozione, spiega il capogruppo Cesare Bellentani, parte dalla considerazione che è necessatio che il Comune assicurari la “tutela dei monumenti, nonché di qualsiasi altro bene immobile pubblico o privato contro atti di vandalismo che non solo causano danni economici per il loro ripristino, ma ledono anche l’immagine della nostra città”.

Viene poi ricordato che che la legge 125/2008 legittima il Sindaco ad emanare ordinanze “nelle situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato, o che ne impediscono la fruibilità e determinano il degrado della qualità urbana”.

La mozione sottolinea la necessità di fare “una netta distinzione fra gli artisti a ciò autorizzati che operano in zone identificate dall’amministrazione dai semplici vandali imbrattatori”, e chiede che Sindaco e giunta si impegnino ad aumentare i controlli; ad attivare un’azione “preventiva educativa rivolta alla cittadinanza tesa a informare circa l’importanza di mantenere il decoro della città, sia degli interventi tesi a reprimere il vandalismo”.

L’ordinanza richiesta, per il gruppo consiliare, dovrebbe vietare su tutto il territorio comunale di danneggiare, deturpare, imbrattare con scritte, disegni o macchie edifici, monumenti, muri, arredi urbani, qualsiasi altro manufatto e anche gli alberi,” ad esclusione delle aree eventualmente stabilite dall’amministrazione, punendo le violazioni con una sanzione amministrativa da determinare nei termini massimi secondo la legge e con l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi entro dieci giorni dalla contestazione”.