Trump abbraccia il mondo arabo ma “cacciate i terroristi”

21 maggio 2017 | 22:44
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Trump abbraccia il mondo arabo ma “cacciate i terroristi”

Nell’atteso discorso davanti ai leader del mondo sunnita, il presidente Usa ha fatto un appello all’unità nella lotta al terrorismo, e l’invito ai Paesi musulmani a combatterlo con determinazione al loro interno

RIAD (Arabia Saudita) –  “Vi ringrazio per questa ospitalità fantastica. Il mio è un messaggio di amore per aprire una nuova era nei nostri rapporti”, così il presidente americano Donald Trump ha iniziato il suo discorso davanti ai 50 leader del mondo arabo-islamico a Riad. Intanto negli Stati Uniti impazza il “Russia gate” e la stampa ostile al neo-presidente si accanisce insieme all’Fbi con sempre nuove rivelazioni su suoi presunti “rapporti pericolosi” con Putin.

Una apertura importante all’Islam, ma anche l’invito forte a “opporsi all’estremismo islamico e ai gruppi del terrore islamico che ad esso si ispirano”.  Questo uno dei passaggi principali del discorso nell’atteso discorso che il presidente Usa ha fatto al mondo musulmano (i presenti erano tutti di rito sunnita, anche se il discorso era chiaramente rivolto anche agli sciiti e al neoeletto presidente iraniano Rohani). “Questa non è una lotta tra le diverse fedi, sette o civiltà. Questa è una lotta tra criminali barbarici che cercano di annullare la vita umana e le persone di tutte le religioni che cercano di proteggerla. Questa è una lotta tra il bene e il male”, si legge secondo estratti diffusi dalla Casa Bianca. Trump ha aggiunto che c’è la necessità di “rimanere uniti contro l’uccisione di musulmani innocenti, l’oppressione delle donne, la persecuzione degli ebrei e il massacro dei cristiani. I leader religiosi devono lanciare un messaggio chiaro: la barbarie non vi porterà nessuna gloria – la pietà al male non vi porterà nessuna dignità. Se scegliete la via del terrore, la vostra vita sarà vuota, la vostra vita sarà breve a la vostra anima sarà condannata”.  Ai leader arabi ha chiesto di dare la caccia ai militanti jihadisti e contribuendo a fermare il flusso di ritorno dei foreign fighter in America e in Europa.

Donald Trump, secondo il sito della White House, chiederà al leader israeliano Benyamin Netanyahu e al palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) “di intraprendere passi decisivi verso la pace”. Secondo fonti Usa, tali passi riguardano per Israele il freno degli insediamenti e il miglioramento dell’economia palestinese”, mentre per questi “la fine dell’istigazione e della violenza verso lo stato ebraico”. L’obiettivo sarebbe il riavvio dei negoziati di pace nel Vicino Oriente.

Intanto il Russiagate entra arriva a sfiorare il presidente e la sua famiglia: nel mirino dell’Fbi ci sarebbe infatti Jared Kushner, stretto consigliere della Casa Bianca e marito della figlia Ivanka, cioé genero di Trump. Il Bureau vorrebbe interrogarlo. Ovviamente i Democratici (che auspicano l’impeachment) non si lasciano sfuggire l’occasione di sferrare un colpo durissimo, affidandolo al presidente del partito democratico Tom Perez: “E’ il presidente più pericoloso della storia americana. Se ne deve andare”.