Mostra Ligabue – Zavattini: sguardi a confronto

27 maggio 2017 | 22:36
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Mostra Ligabue – Zavattini: sguardi a confronto

Palazzo Bentivoglio ospita una straordinaria mostra dedicata a due artisti che hanno intrecciato le loro vite alle comunità e al territorio della Bassa

GUALTIERI (Reggio Emilia) – Palazzo Bentivoglio di Gualtieri fino al 12 novembre ospita una nuova straordinaria mostra, dedicata a due degli artisti che hanno intrecciato le loro vite alle comunità e al territorio della Bassa reggiana: Antonio Ligabue e Cesare Zavattini. “L’ossessione dello sguardo” è il titolo dell’esposizione curata dal critico Sergio Negri, da Giordano Gasparini (direttore della Biblioteca Panizzi di Reggio) ed Elisabetta Farioli, direttore dei Civici Musei di Reggio, che hanno prestato quasi tutte le opere di Za. Opere che da sole valgono la pena di una visita, così come le fotografie di Gianni Berengo Gardin che ritraggono l’intellettuale luzzarese on personaggi come il burattinaio Otello Sarzi e in scene di una quotidianità che il bianco e nero consegnano all’assoluto della leggenda.

La mostra è stata inaugurata venerdì 26 maggio alla presenza del sindaco di Luzzara Andrea Costa, del sindaco di Gualtieri, Renzo Bergamini, e dell’assessore alla Cultura Marcello Stecco. Negri, che è anche presidente del comitato scientifico della Fondazione Ligabue, ha sottolineato come per la prima volta sia esposto al pubblico un ritratto di grandi dimensioni di Ligabue e il valore del carteggio – riemerso dagli archivi comunali grazie al lavoro eccezionale di Gian Luca Torelli – tra la madre di Ligabue e le istituzioni reggiane. Lettere drammatiche e accorate, sgrammaticate, sicuramente dettate dalla donna svizzera a un immigrato italiano che a malapena sapeva scrivere, in cui emerge la preoccupazione per le sorti del ragazzo e le difficoltà della poveretta di relazionarsi con istituzioni quali il Consolato e gli enti pubblici italiani. Si prega il Comune di Gualtieri di accogliere il povero demente (in realtà era un grave depresso bipolare), dopo che ella era venuta a sapere che “tribula molto che non tiene lavoro, che patisse la fame, e con di più deve dormire a presso a un animale, questo mi da a me molto dolore “. La madre scrive al figlio, che non le risponde; gli manda denaro e abiti. Tenta fino al 1925 di riportarlo in Svizzera, quando le lettere si interrompono, presumibilmente per la morte della donna.

Di Ligabue sono in mostra una quarantina di opere, oltre ad alcuni bronzi magistralmente disposti nella Sala di Giove con luci radenti che ne esaltano la plasticità e il movimento, in un percorso simbolico che si chiude la maschera funeraria del pittore. Tra i prestatori, il senatore Amadei, 98 anni portati in modo brillante, presente al vernissage come un “nume tutelare”.

Di Zavattini sono presenti opere splendide, donate dagli eredi e definitivamente acquisito dal Comune di Reggio nel 2012: ritratti, scene religiose, sperimentazioni cromatiche e materiche che arricchiscono la conoscenza di un intellettuale tanto curioso quanto prolifico: scrittore e commediografo, giornalista e critico, poeta e sceneggiatore per il cinema…

Nel corso della presentazione, Livia Bianchi ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza della Fondazione.