Methis, gli ex lavoratori vogliono rilevare la coop

12 maggio 2017 | 19:15
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Methis, gli ex lavoratori vogliono rilevare la coop

E’ quanto emerso questa mattina da un convegno organizzato dalla Legacoop a Scandiano sul fenomeno del workers buy out. Nella divisione metalmeccanica di Coopsette gli ammortizzatori sono in scadenza

SCANDIANO (Reggio Emilia) – Un gruppo di lavoratori della Methis, azienda della divisione arredamenti da ufficio di Coopsette, starebbe pensando di realizzare una nuova cooperativa per rilevare l’impresa e dare continuita’ all’attivita’. E’ quanto emerso questa mattina da un convegno organizzato dalla Legacoop reggiana sul fenomeno del workers buy out (ovvero lavoratori che rilevano le aziende in difficolta’). La situazione dei lavoratori di Methis e’ stata di recente denunciata dalla Cgil, che ha segnalato come a breve scadranno gli ammortizzatori sociali per gli addetti.

Il Wbo, workers buyout, è la scelta imprenditoriale che vede l’acquisizione delle imprese in crisi o a rischio di chiusura da parte dei loro dipendenti attraverso la forma cooperativa: di questa significativa esperienza si è parlato appunto oggi nel convegno organizzato nella Rocca dei Boiardo a Scandiano da Legacoop Emilia Ovest in collaborazione con Cfi, Coopfond e Boorea, tre strumenti finanziari che supportano con capitale e finanziamenti i progetti d’impresa in forma cooperativa.

Il convegno si è svolto a Scandiano perché proprio qui è nata e si sta sviluppando con grande successo una delle esperienze più significative di workers buyout: la cooperativa Greslab, creata dai lavoratori di una azienda del settore ceramico che stava chiudendo. Il sindaco di Scandiano Alessio Mammi, salutando i numerosi partecipanti al convegno, ha ricordato con orgoglio il coraggio e l’intraprendenza dei lavoratori che hanno dato vita alla Greslab, una impresa scandianese ormai nota e studiata in tutta Italia.

“Le storie dei workers buyout – ha detto il presidente di Legacoop Emilia Ovest – sono sono esempi eccellenti di cooperazione. Un gruppo di lavoratori all’interno di una crisi aziendale guarda al proprio futuro in modo costruttivo e si mette in gioco in prima persona per dare nuova vita al proprio lavoro. Questa è una scelta coraggiosa e in qualche modo rivoluzionario”. C’è stato poi l’intervento della deputata Pd Antonella Incerti, coautrice della Risoluzione recentemente approvata all’unanimità dalle Commissioni Attività Produttive e Lavoro che impegna il Governo in azioni di sostegno e di implementazione delle risorse per queste tipologie d’impresa.

“L’importante sostegno legislativo e la volontà di salvare il lavoro grazie alle professionalità di Legacoop e alla determinazione dei lavoratori – ha spiegato l’on. Incerti, della Commissione Lavoro della Camera – sono i presupposti per la creazione di cooperative da imprese destinate alla chiusura. I Workers Buy Out sono esperienze virtuose da sostenere e valorizzare. Sono espressione di solidarietà e democrazia”.

L’esperienza delle quattro cooperative reggiane nate con il workers buyout è stata raccontata da Daniela Cervi, responsabile dell’Ufficio economico finanziario di Legacoop Emilia Ovest, con Stefania Ghidoni di Art Lining, cooperativa di Calerno che lavora nel settore tessile per alcuni dei più importanti marchi dell’alta moda, Antonio Caselli di Greslab, Simone Vallieri della Cooperativa Arbizzi, che commercializza prodotti e materiali per l’imballaggio industriale, e Ettore Sassi della Fornace di Fosdondo, cooperativa ultima nata, che ha rilevato un ramo d’azienda di Unieco. Esperienze con storie diverse da loro, che hanno visto un forte impegno di Legacoop e dei suoi strumenti finanziari.

“Costruire i workers buyout è un gioco di squadra. Si tratta di un percorso molto complesso – ha spiegato Daniela Cervi – che necessita di strumenti di sistema, in termini di capitali, legislazione e affiancamento consulenziale. Ma occorre anche una forte leadership interna ad un gruppo di persone che decidono di trasformarsi da dipendenti a imprenditori. Se manca qualche pezzo, è difficile raggiungere l’obiettivo. Le esperienze reggiane sono esemplari, insieme sviluppano un fatturato di 30 mln di euro e hanno salvato 200 posti di lavoro”.

E’ poi seguita una tavola rotonda con il deputato Pd Antonio Misiani, della Commissione Bilancio e Tesoro della Camera, Aldo Soldi, direttore generale di Coopfond, il fondo mutualistico per la promozione cooperativa di Legacoop, Camillo De Berardinis, amministratore delegato di Cfi, la cooperativa che opera a livello nazionale  per la promozione delle cooperative di produzione e lavoro e sociali e e Luca Bosi, presidente di Boorea Emilia Ovest e vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest, che ha illustrato anche alcune realtà cooperative del settore costruzioni.