Legittima difesa, Sassi: “Legge che fa leva su violenza e irrazionalità”

5 maggio 2017 | 18:54
Share0
Legittima difesa, Sassi: “Legge che fa leva su violenza e irrazionalità”

Il vicesindaco: “Lo Stato si riappropri delle proprie legittime funzioni di sicurezza e il Senato ponga rimedio a questo imperdonabile scivolone”

REGGIO EMILIA – “Quando si approva una legge si ha in testa oltre che un corpo di valori, di idee e di convincimenti, anche un soggetto sociale di riferimento. Non può che essere così. Il vero crimine della nuova legge sulla legittima difesa (ne esisteva già una approvata diversi anni fa dal centrodestra) sta tutto qui, ovvero nel soggetto sociale, nel “tipo umano”, potremmo dire, a cui si ispira. Parliamo di un’antropologia irrazionale, violenta, pronta a premere il grilletto senza alcun indugio.

Provate a immaginarvi la scena di qualcuno che nel corso della notte, ma sarebbe lo stesso durante il giorno, si introduce in casa vostra con cattive intenzioni. Quale sarebbe secondo voi, in quel contesto drammatico, la prima reazione della grandissima maggioranza delle persone? Sicuramente quella di preservare e tutelare la propria vita e quella dei propri cari, non mettendo ulteriormente a repentaglio la sicurezza di tutti. In quel contesto, l’unica cosa sensata e naturale da fare è dunque evitare azioni, gesti, iniziative che possano mettere ulteriormente a repentaglio la vita.

Penso che quasi chiunque la pensi così. Quasi, perché c’è un sempre più nutrito gruppo di persone, ancorché largamente minoritario, che al contrario non indugerebbe ad agire, a sparatre, a combattere potremmo dire.

Parliamo di persone che sono solite addormentarsi con un’arma a fianco carica a portata di mano, giusto per inquadrare il “tipo umano”. La norma voluta da Pd e dal partito di Alfano parla innanzitutto a questo blocco sociale, a questa antropologia. Legittima questo approccio non solo alla giustizia ma alla vita, alla visione del mondo e delle cose. Riconosce dunque un approccio violento, securitario, sfiduciato quando non sprezzante nei confronti dello Stato e delle istituzioni democratiche. Assistiamo all’elevazione del fanatismo a modello sociale di riferimento, a comportamento umano tollerato, compreso, per certi versi atteso e auspicato.

Questo testo di legge, e prima ancora il pensiero politico che lo ha ispirato, rappresenta la negazione di un approccio razionale, democratico, civile alle grandi questioni che riguardano il vivere comune quale certamente è la sicurezza di tutti e di ciascuno. Sicurezza che deve vedere in campo, in via esclusiva e perentoria, lo Stato, con le sue regole e il suo monopolio di forza.

Speriamo che il Senato della Repubblica, lo stesso che Renzi avrebbe voluto abolire, possa rimediare a questo imperdonabile scivolone che offende la democrazia, le istituzioni e la grande maggioranza dei cittadini”.