Crisi coop, governo apre a fondo per risarcire i soci

26 maggio 2017 | 17:14
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Crisi coop, governo apre a fondo per risarcire i soci

Il sottosegretario Amici risponde alla Spadoni: “Disponibilità ad affrontare l’argomento”

REGGIO EMILIA – Il governo apre alla possibilita’ di creare un fondo risarcitorio, analogo a quello previsto con il cosiddetto decreto salva-banche, a tutela di lavoratori e soci prestatori delle coop fallite. Della proposta avanzata da Federconsumatori si e’ fatta oggi portavoce la deputata reggiana del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni, che ha presentato alla Camera un’interpellanza riferita ai quattro colossi cooperativi reggiani finiti in liquidazione: Orion Cmr, Coopsette ed Unieco.

Nella risposta il sottosegretario alla alla presidenza del Consiglio dei ministri Sesa Amici afferma: “Per quanto concerne la richiesta proveniente dai soci prestatori di istituzione di un fondo risarcitorio, questo ministero conferma la disponibilita’ e l’interesse ad affrontare la tematica evidenziata nelle sedi politiche e istituzionali a cio’ deputate, anche in coordinamento con le altre istituzioni competenti sulla materia”.

Cio’ premesso, continua Amici, “e’ pero’ di fondamentale importanza che il socio acquisisca la consapevolezza che, da un lato, con l’adesione al prestito sociale finanzia l’attivita’ di impresa della cooperativa di cui fa parte e si assume il relativo rischio e, dall’altro, che l’unica garanzia per le somme conferite e’ rappresentata dal patrimonio della societa’ poiche’ allo stato attuale non sono applicabili al prestito sociale le tutele tipiche del sistema bancario, anche in termini di vigilanza”. Anche se, “com’e’ noto, in seguito all’emergere di criticita’, Banca d’Italia e’ intervenuta sulla questione, operando la revisione della regolamentazione in essere”, conclude Amici.

Spadoni si e’ dichiarata parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta sottolineando che nelle coop “c’e’ stata una totale mancanza di trasparenza, che non ha consentito all’enorme platea di soci e di prestatori di prendere conoscenza dei rischi sottesi al prestito, ne’ di pretendere garanzie certe finalizzate alla restituzione delle somme prestate in caso di default, sottacendo quindi il rischio delle relative operazioni”. Per la parlamentare reggiana infine “alle dichiarazioni del Governo devono seguire soluzioni concrete” e su questo, conclude Spadoni, “continueremo a vigilare”.