Attivista italiano dei diritti gay fermato e rilasciato a Mosca

11 maggio 2017 | 18:57
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Attivista italiano dei diritti gay fermato e rilasciato a Mosca

Con 4 russi avevano firme contro abusi in Cecenia. All’Ansa: “Siamo in detenzione amministrativa”. Poi ritorno in libertà

REGGIO EMILIA – “Yuri Guaiana”, l’attivista italiano fermato a Mosca, “è stato rilasciato. Assistito dal Consolato, viene accompagnato in aeroporto”. Lo annuncia su Twitter il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova.

La polizia di Mosca ha rilasciato non solo l’attivista dell’associazione radicale ‘Certi Diritti’ Yuri Guaiana, ma anche i quattro cittadini russi fermati assieme all’italiano mentre portavano alla procura generale di Mosca oltre due milioni di firme – raccolte in forma digitale – per chiedere un’indagine sulle presunte persecuzioni dei gay in Cecenia. Lo riferisce Serghiei Badamshin, legale di Russia Aperta, l’organizzazione fondata dall’ex oligarca e capo della Yukos, Mikhail Khodorkovski.
“Nei riguardi dei cinque fermati, tra cui un cittadino italiano, sono stati compilati verbali amministrativi in base all’articolo 20.2 comma 2 del Codice amministrativo russo”, cioè organizzazione di manifestazioni di massa non autorizzate, ha spiegato l’avvocato di Russia Aperta, citato dalla Tass. “In questo momento – ha aggiunto – tutti sono stati rilasciati dalla stazione Tverskoj della polizia”.

“Sono appena stato rilasciato, adesso sto correndo in albergo su una macchina messa a disposizione dal consolato che ringrazio per l’assistenza, faccio i bagagli e cerco di uscire il prima possibile dal Paese, che è fondamentale, perché c’è un processo a mio carico”. Sono le prime parole all’ANSA di Guaiana da Mosca dopo il suo rilascio. “Mi contestano di aver fatto una manifestazione non autorizzata e di aver fatto resistenza a pubblico ufficiale, cosa assolutamente non vera”, ha spiegato l’attivista.