Alitalia, prestito ponte da 600 milioni per sei mesi

2 maggio 2017 | 19:55
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Alitalia, prestito ponte da 600 milioni per sei mesi

Calenda: ‘600 milioni Stato è massimo possibile’. Gentiloni: ‘Diamo ponte, non nazionalizzazione’. Delrio: ‘Debolezze colpa strategie, non low cost’. Con il decreto di ammissione di Alitalia all’amministrazione straordinaria nominato un collegio commissariale composto da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Hogan: ‘Rammaricati, fatto tutto il possibile’

REGGIO EMILIA – Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha disposto con decreto l’ammissione di Alitalia all’amministrazione straordinaria in base al decreto legge Marzano. Con il decreto di ammissione di Alitalia all’amministrazione straordinaria è stato nominato un collegio commissariale composto da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

“Il governo è intervenuto non solo su esplicita richiesta da parte dell’assemblea soci ma da parte nostra è un atto di responsabilità di chi deve assicurare alcuni servizi fondamentali”. Così il premier Paolo Gentiloni al termine del consiglio dei ministri. “Deve essere chiaro – ha detto ancora Gentiloni – che gli obiettivi che ispirano in questa decisione di assicurare un ponte di continuità attraverso un prestito oneroso sono quelli di rispondere alle esigenze di continuità e mantenimento di un patrimonio, ma certamente non quelli di immaginare una possibilità di rinazionalizzazione” di Alitalia. Il premier ha sottolineato che la “rinazionalizzazione di Alitalia è stata “esclusa fin dal primo momento e la escludiamo oggi”.

Il prestito ponte per Alitalia sarà di 600 milioni di euro per sei mesi, ha detto il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. “Questi 600 milioni” di prestito ponte da parte dello Stato “sono il massimo che oggi sia possibile prevedere e fare”, ha spiegato Calenda al termine del cdm dicendo che il mandato ai commissari è “molto chiaro: nel giro breve tempo dovranno aprire a potenziali acquirenti, cercando da un lato di avere servizi, rotte e personale in un regime il più possibile di garanzia e dall’altro di far spendere meno possibile soldi pubblici”.

“La nostra azione è mirata a lavorare su un piano industriale per permettere ad Alitalia di trovare soci capaci di investire e sanare debolezze storiche che non dipendono dalla presenza delle low cost ma strategie sbagliate sul mercato che è continuato a crescere – ha detto il ministro Graziano Delrio al termine cdm -. Siamo convinti che il mercato potrà trovare investitori interessati e lo Stato farà la sua parte”.

Oggi era arrivato il via libera unanime dal Cda al commissariamento di Alitalia. Riunitosi al termine dell’assemblea, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge. “I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti”, si legge in una nota della linea aerea.

I voli e le operazioni non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista, si legge in una nota diffusa al termine del cda della compagnia.

Rammaricati, “abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per supportare Alitalia in qualità di azionista di minoranza, ma è chiaro che la compagnia ha bisogno di una ristrutturazione profonda e su vasta scala per sopravvivere e crescere in futuro”. E’ quanto afferma James Hogan, numero uno di Etihad in una nota, precisando che “senza il supporto di tutti gli stakeholder a questo processo di ristrutturazione, non potremo continuare ad investire. Per questo, appoggiamo la decisione del cda di richiedere l’ammissione all’amministrazione straordinaria”.

“La strategia inizialmente sviluppata da Alitalia all’epoca dell’investimento di Etihad e implementata dal 2015 ha portato a miglioramenti significativi”, ha detto in una nota il Ceo e presidente di Etihad James Hogan, ed “i nostri investimenti, insieme a quelli degli altri azionisti, hanno aiutato a proteggere migliaia di posti di lavoro negli ultimi tre anni”. E precisa che: “l’Italia rimane per noi un mercato importante, e continueremo a lavorare con Alitalia come partner commerciale, in aggiunta alla nostra presenza diretta in Italia”.