Mafie, Nicaso: “Ora falsificano pure il Parmigiano Reggiano”

3 aprile 2017 | 15:55
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Mafie, Nicaso: “Ora falsificano pure il Parmigiano Reggiano”

L’allerta del direttore del festival della legalita’ stamattin all’aula magna dell’università: “Aggrediscono il territorio e non solo”

REGGIO EMILIA – Non solo la cementificazione selvaggia e indiscriminata, ma anche – ed e’ una novita’ – i cosiddetti prodotti alimentari “italian sounding”, spacciati per reggiani e affatto tali. Su questi temi Antonio Nicaso, direttore del festival della legalita’ promosso dalla Provincia di Reggio Emilia “Noicontrolemafie”, ha voluto questa mattina richiamare l’attenzione, nella prima giornata della manifestazione.

La settima edizione si e’ aperta nell’aula magna dell’Unimore, dove con 250 studenti delle scuole superiori del territorio si e’ parlato in particolare della tutela dell’ambiente in chiave di contrasto alle ecomafie. “Oggi quando si parla di ecomafia si parla soprattutto di distruzione del territorio con una cementificazione eccessiva e non necessaria, ma anche per esempio nell’ambito delle dicariche abusive”, spiega Nicaso.

Sottolineando pero’ anche: “Noi qui abbiamo un altro problema perche’ l’Emilia-Romagna e’ una delle eccellenze per quanto riguarda il patrimonio gastronomico e oggi le mafie sono entrate anche nel cosiddetto italian sounding cioe’ nel mercato all’estero di prodotti come il Parmigiano che non sono affatto prodotti qui ma in alte regioni e spacciati come reggiani. Il made in Italy e’ in pericolo e anche su questo giro di affari milionario bisogna creare consapevolezza”. Piu’ in generale, dice l’esperto di mafia, “dobbiamo fare una riflessione sulla difesa del territorio. Le mafie lo aggrediscono e cercano in tutti i modi di trarne vantaggio. Il radicamento delle mafie in questa provincia e’ storicamente accertato e adesso e’ anche all’esame di un importante processo (Aemilia, ndr). Far riflettere i giovani sull’importanza della consapevolezza e sulla cittadinanza attiva e responsabile e’ uno dei nostri obiettivi”.

Tra i diversi appuntamenti in programma, circa una quarantina da oggi all’8 aprile in 15 Comuni della provincia, ci sono anche la visita del 7 aprile del presidente del Senato Pietro Grasso in Sala del Tricolore e tre seminari formativi con attestato di partecipazione per dirigenti e docenti dei tre ordini scolastici della provincia, il primo dei quali oggi pomeriggio. “Questa settima edizione si arricchisce ulteriormente grazie a patrocini forti, come quello della Regione Emilia-Romagna, e a collaborazioni importanti, a conferma di un’azione espansiva da parte di tutte le Istituzioni, una sorta di cartello di soggetti intenzionati a scendere in campo da protagonisti rispetto al tema delle contrasto alle infiltrazioni malavitose”, commenta il presidente della Provincia Giammaria Manghi.

Ricordando anche come “questa settimana del festival della legalita’ coincida con una fase molto particolare del processo Aemilia, che dovrebbe registrare la deposizione dell’ex prefetto De Miro e, a breve, anche un altro passaggio chiave, ovvero la testimonianza di noi rappresentanti di Provincia e Comuni costituitisi parte civile per spiegare dinnanzi al Tribunale, e dunque alla comunita’, quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane hanno intentata una causa senza precedenti”.

Sono infine “orgoglio per una societa’ che ha saputo riscattarsi” e “senso di liberta’” i concetti richiamati dal prefetto di Reggio Raffaele Ruberto, che dice ai ragazzi: “Le mafie si presentano in modo accattivante e suadente ma alla base della loro azione c’e’ sempre l’intimidazione e la prevaricazione che non esita a venire fuori se occorre. Quindi dovete masticare i valori della legalita’ a colazione, pranzo e cena, cosi’, quando vi troverete di fronte queste persone, avrete gia’ gli anticorpi che noi stiamo cercando di ricostruire”. Quella reggiana, conclude il prefetto, “e’ una comunita’ civile ed evoluta che ha commesso degli errori ma non vuole ripeterli e sta agendo con uno spirito di consapevolezza basato sui legami tra le istituzioni ma, soprattutto, tra le persone”. Presenti all’appuntamento di questa mattina anche il questore di Reggio Isabella Fusiello, il comandante provinciale dei Carabinieri Antonio Buda, il sindaco Luca Vecchi, e numerosi vertici delle forze dell’ordine provinciali e regionali.