L’Osce boccia il voto in Turchia, i curdi: “Ricorso a Corte europea”

17 aprile 2017 | 18:09
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L’Osce boccia il voto in Turchia, i curdi: “Ricorso a Corte europea”

Nel Paese il ‘sì’ ha vinto di misura. Chp, sospette irregolarità. Dopo le denunce di brogli, la commissione elettorale ha detto che “le schede senza timbro non sono false”. Erdogan: “Decisione storica”. Merkel: “Serve dialogo”

REGGIO EMILIA – Il voto referendario in Turchia “non è stato all’altezza” degli standard internazionali: lo afferma la missione degli osservatori dell’Osce, che sta tenendo una conferenza stampa ad Ankara. La decisione della Commissione elettorale turca sull’ammissibilità delle schede non timbrate “ha minato le garanzie contro le frodi”.

Se la Commissione elettorale suprema turca (Ysk) non annullerà le contestate schede senza timbro, votate nel referendum di ieri sul presidenzialismo, l’opposizione è pronta a ricorrere alla Corte europea dei diritti umani. Lo ha annunciato il partito filo-curdo Hdp.

La Germania ha chiesto alla Turchia di impegnarsi in un “dialogo rispettoso di tutte le parti politiche e civili” dopo che i risultati del referendum hanno mostrato “quanto profondamente la società turca sia divisa”. In una nota congiunta la cancelliera Angela Merkel e il ministro degli Esteri Sigmar Gabriel dichiarano che la Germania rispetta la volontà del popolo turco ma sottolineano anche che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha “una grande responsabilità.

La Turchia ha preso una decisione storica di cambiamento e trasformazione” che “tutti devono rispettare, compresi i Paesi che sono nostri alleati”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nel suo primo discorso dopo la vittoria di misura (51,2%) del ‘sì’ al referendum sul presidenzialismo. “La Turchia ha preso la sua decisione con quasi 25 milioni di cittadini che hanno votato sì, con quasi 1,3 milioni di scarto. È facile difendere lo status quo, ma molto più difficile cambiare”, ha detto Erdogan, ringraziando i leader dei partiti che hanno sostenuto il ‘sì’ al referendum.

“Voglio ringraziare ogni nostro cittadino che è andato a votare. È la vittoria di tutta la nazione, compresi i nostri concittadini che vivono all’estero. Questi risultati avvieranno un nuovo processo per il nostro Paese”, ha concluso il presidente turco. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso di discutere con gli altri leader politici la reintroduzione della pena di morte in Turchia, che potrebbe essere oggetto di un nuovo referendum. Lo ha detto arringando la folla dopo la vittoria di misura (51,2%) del ‘sì’ al referendum sul presidenzialismo.

Il capo della Commissione elettorale turca, Sadi Goven, ha confermato ufficialmente la vittoria del ‘sì’ al referendum costituzionale che fa di Recep Tayyp Erdogan un super-presidente. La dichiarazione di Guven è arrivata poco dopo il discorso in cui Erdogan si era dichiarato vincitore pur non essendo in possesso di risultati ufficiali. E al leader del maggiore partito d’opposizione Keman Kilicdaroglu, che contestava la validità di schede prive del timbro ufficiale, Guven ha risposto che le regole sono state rispettate.

“I risultati finali definitivi del referendum costituzionale saranno resi noti entro 11-12 giorni”: così, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa turca Anadolu, la Commissione elettorale.

Il capo della commissione elettorale turca ha detto che le schede senza timbro, contestate dall’opposizione, sono valide, e che già in passato sono state ammesse. Lo riferisce la Cnn turca. Le opposizioni, che sostenevano il No alla riforma costituzionale, hanno annunciato per oggi ricorsi ufficiali al risultato, che ha assegnato la vittoria al Sì al 51,41%.

Dopo la prima dichiarazione a caldo di ieri sera, la commissione elettorale suprema turca (Ysk) torna dunque a confermare la regolarità del voto nel referendum costituzionale sul presidenzialismo, vinto da Recep Tayyip Erdogan con il 51,41%, nonostante le denunce di possibili brogli da parte dell’opposizione. “Le schede elettorali (senza timbro) non sono false, non c’è nessun dubbio”, ha detto il presidente dell’Ysk, Sadi Guven.