Lime Theatre, Mdp attacca La Bussola

7 aprile 2017 | 08:58
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Lime Theatre, Mdp attacca La Bussola

Il coordinamento provinciale: “Usa concessione spazi in dinamica non collaborativa con città”

REGGIO EMILIA – “Per il Lime Theater il tempo stringe, non creiamo rimpianti”. Il coordinamento provinciale di Articolo Uno-Mdp di Reggio Emilia, composto da Lanfranco De Franco, Silvia Prodi, Nando Rinaldi, Alessandro Roccatagliati, Stefania Salsi, Matteo Sassi, Mirko Tutino, Carlo Veneroni e Mauro Vicini, lancia un nuovo appello per salvare il teatro temporaneo della societa’ Medials alle fiere. E si scaglia contro la cooperativa La Bussola, gestore degli eventi, che lamenta debiti pregressi e chiede garanzie per far continuare le manifestazioni.

“Questa non e’ una contesa privata per la semplice ragione che non e’ ad armi pari: il gestore temporaneo ha usato e usa gli strumenti ottenuti con la concessione in una dinamica non collaborativa”, affermano gli esponenti di Articolo 1. “Non possiamo non rilevare questa anomalia. Il progetto di rilancio dell’area fieristica non e’ solo presidio nostalgico degli eventi che si possono trattenere in loco, ma anche integrazione spinta con quanto puo’ portare frequentazione e qualita’ progettuale a questi luoghi. Lime Theatre lo ha dimostrato nei numeri, non ha alcun senso che rivalita’ vere o presunte lo cancellino per riconsegnare al placido nulla questi spazi”.

Quello che sta avvenendo, aggiungono, “tra silenzi, dialoghi impossibili e accuse a mezzo stampa non fa onore a Reggio Emilia, una citta’ che ha fatto dell’uso condiviso degli spazi e della pluralita’ di voci il suo punto di forza”. Dunque, ci si domanda, “perche’ forzare la chiusura del Lime Theatre? A chi giova la perdita di una realta’ culturale cosi’ innovativa e dinamica?”.

Da Articolo 1-Mdp si precisa infine: “Non vogliamo strutture nuove e scintillanti, non siamo in cerca di appalti e lavori, vogliamo usare gli spazi di Reggio che gia’ esistono in modo piu’ intelligente, come abbiamo visto con gli spettacoli al padiglione”. Inoltre, “siamo contrari alla prosecuzione dell’affidamento al 2018 senza un nuovo bando. Alle fiere vanno restituiti pluralismo, chiarezza e massima apertura verso la citta’”.