Iren, gli utili schizzano a 174 milioni

20 aprile 2017 | 17:04
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Iren, gli utili schizzano a 174 milioni

Si riduce l’indebitamento. Un dividendo che vale 6,2 milioni per il Comune di Reggio. Peveraro: nel settore restano incertezze su gare gas, idrico e rifiuti

REGGIO EMILIA – L’assemblea degli azionisti di Iren, riunitasi questa mattina a Reggio ha approvato il bilancio 2016 e la proposta di dividendo, pari a 6,25 centesimi di euro, in incremento del 14% rispetto a quanto distribuito nel 2016 e superiore rispetto ai target del piano industriale. Questo, per il Comune di Reggio, significa un introito di 6,2 milioni di euro.

Utile di 174 milioni
Il bilancio approvato dall’assemblea ha visto ricavi in crescita del 6,1% a 3,2 miliardi di euro e un margine operativo lordo di 814,2 milioni di euro, in crescita del 20,1% rispetto al 2015 grazie al contributo sia dei business regolati sia di quelli non regolati. A tale risultato hanno contribuito tutte le business unit, a conferma dell’eccellente bilanciamento del portafoglio di business del Gruppo. L’utile netto è stato pari a 174 milioni di euro in forte incremento (+47,2%) rispetto a 118,2 milioni di euro registrati nel corso del 2015.

Si riduce l’indebitamento
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 è pari a 2 miliardi e 457 milioni di euro, in riduzione di circa 147 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, al netto dell’incremento di circa 435 milioni di euro legato all’ampliamento del perimetro di consolidamento (TRM e Atena). Scrive l’azienda: “Completa il quadro particolarmente positivo la riduzione del rapporto debito netto/Ebitda a 3.0x, un risultato raggiunto in anticipo di 2 anni rispetto ai target di business plan che garantisce una maggiore flessibilità finanziaria per cogliere eventuali future opzioni di crescita”.

Il piano industriale
Il Piano Industriale, secondo la multiutility, è fondato su 4 pilastri strategici, uno dei quali è la rinnovata attenzione verso il cliente “che diventa perno strategico dell’azione del Gruppo come testimoniato dai risultati della recente indagine di customer satisfaction condotta da Cerved Group che hanno indicato nel 93,9% la percentuale di clienti Iren soddisfatti del servizio offerto dalla multiutility”.

Particolarmente importante è stata poi la crescita per linee esterne, segnata in particolare dal consolidamento di TRM (la società che gestisce il termovalorizzatore di Torino) e di Atena (la multiutility di Vercelli attiva sia sulla filiera energetica sia sui business regolati).

Peveraro: nel settore restano incertezze su gare gas, idrico e rifiuti
Le gare d’ambito per le forniture di gas, la remunerazione degli investimenti sull’idrico e la gestione delle filiere ambientali. Sono i tre ‘nodi’ che oggi caratterizzano il settore italiano delle multiutility secondo il presidente del gruppo Iren, Paolo Peveraro, che ne ha parlato durante l’assemblea annuale degli azionisti a Reggio Emilia: “Il settore domestico dei servizi pubblici, che genera ricavi superiori al 6% del Pil nazionale – ricorda il numero uno dell’azienda – ha risentito di elementi di notevole incertezza: non sono ancora entrate nel vivo le annunciate gare gas, permane il dibattito ideologico sulla cosiddetta ‘acqua pubblica’ in seguito all’esito del Referendum 2011 e intere aree del Paese non riescono ancora a dare risposte al problema dei rifiuti”.

In questo contesto, continua Peveraro, il gruppo ha chiuso il bilancio 2016 con ricavi pari a 3,28 miliardi di euro (+6,1%), un Mol di 814,2 milioni (+20,1%) e un utile netto consolidato di 174 milioni (+47,2%). Nel corso dello scorso anno, la multiutility ha inoltre definito l’acquisizione dell’80% di Trm Spa, che gestisce il termovalorizzatore di Torino, del 60% di Atena Vercelli e del 45% in Gaia, societa’ attiva nella gestione ambientale ad Asti. Quanto agli investimenti previsti nel piano industriale, si tratta di 2,2 miliardi di euro entro il 2021, il 98% dei quali destinati allo sviluppo sui territori.