Gli Usa bombardano la Siria: “Colpita base strage gas”

7 aprile 2017 | 08:51
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Gli Usa bombardano la Siria: “Colpita base strage gas”

Ira di Mosca: “Violata legge internazionale”. Lanciati 59 Tomahawk dalle navi Usa nel Mediterraneo. Il presidente americano: “Nessun bambino deve soffrire così”. Israele: pieno supporto. Mosca: “Grave colpo a rapporti Usa-Russia”. Il bilancio è di 5 morti, 3 soldati e 2 civili

REGGIO EMILIA – Una nave da guerra russa è entrata nel Mediterraneo e si starebbe dirigendo verso i due cacciatorpedinieri americani che hanno lanciato l’attacco in Siria della scorsa notte. Lo riporta Fox News. Gli Stati Uniti hanno lanciato nella notte un attacco, con 59 missili Tomahawk partiti da navi Usa nel Mediterraneo,  contro la base militare siriana di Shayrat, nella provincia di Homs, da dove sarebbero partiti i raid con armi chimiche del 4 aprile scorso sulla zona di Idlib, che hanno causato la morte di almeno 86 persone tra cui 30 bambini. Durissima la reazione della Russia. Mentre il presidente siriano Bashar al Assad va all’attacco bollando il comportamento degli Usa come “spericolato e irresponsabile”.

“La Siria e i suoi alleati risponderanno in maniera appropriata a quest’aggressione”,  ha detto oggi Buthayna Shaaban, consigliere politico del presidente siriano Bashar al Assad, commentando l’attacco americano compiuto nella notte contro una base militare governativa nella Siria centrale. Intervistata dalla tv panaraba al Mayadin, vicina all’Iran, Shaaban ha assicurato che “il coordinamento tra Damasco e suoi alleati (la Russia e l’Iran) continua”.

“La nostra azione e’ stata molto misurata e siamo pronti a fare di piu’, ma speriamo che non sia necessario”: lo ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley intervenendo al Conmsiglio di sicurezza. “Gli Usa non resteranno a guardare quando vengono usate armi chimiche”, ha aggiunto attaccando Mosca: “Ogni volta che Assad ha passato il limite della decenza umana la Russia e’ stata sempre accanto a lui”.
Gli Stati Uniti stanno verificando l’ipotesi che la Russia possa aver avuto un ruolo o possa aver partecipato all’attacco chimico in Siria, anche se al momento non ci sono prove. Lo afferma una fonte del Pentagono riportata da alcuni media americani.

Il presidente Vladimir Putin ha accusato Washington di aver compiuto “un’aggressione contro uno Stato sovrano”, che comprometterà le relazioni tra Usa e Russia. Mosca ha annunciato che rafforzerà le difese aeree di Damasco per proteggere le infrastrutture e ha sospeso l’intesa con gli Stati Uniti che garantisce la sicurezza dei voli durante le operazioni in Siria. Secondo il ministero della Difesa tuttavia, “solo 23” dei 59 missili hanno raggiunto la base di Shayrat, mentre gli altri 36 sarebbero caduti in un luogo “sconosciuto”.

La Russia, che conferma di essere stata avvisata prima del raid, ritiene inoltre che l’attacco chimico sia stato solo “un pretesto” per l’operazione americana decisa in precedenza, e chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Oltre a sei militari della base ci sono anche 9 civili, tra cui anche quattro bambini, tra le vittime dell’attacco americano sulla base militare governativa nella Siria centrale, secondo quanto riferisce l’agenzia Sana controllata dal governo, che parla così di un bilancio di 15 vittime. Secondo la Sana, i missili statunitensi non hanno colpito solo la base militare di Shayrat ma anche abitazioni civili nei villaggi circostanti.

La Russia si è detta d’accordo nel mantenere una linea diretta con gli Stati Uniti per prevenire collisioni tra i propri aerei militari nei cieli della Siria. Lo riportano fonti del Pentagono. Per Mosca inoltre l’attacco favorisce l’Isis e Al Nusra. Anche l’Iran protesta per “un’azione unilaterale pericolosa”. Prima di agire, Washington ha avvisato anche gli alleati, tra cui la Nato e l’Ue.

Per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, l’uso delle armi chimiche “doveva avere una risposta”. In un comunicato congiunto, i leader francese e tedesca, François Hollande e Angela Merkel, sottolineano come “l’intera responsabilità pesi su Assad” e auspicano “sanzioni appropriate dell’Onu” per l’uso delle armi chimiche. n contatto con loro, si schiera il premier italiano Paolo Gentiloni, ribadendo l’impegno comune “perché l’Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati” con Onu e Russia. “Chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti”, ha aggiunto, convinto che l’azione americana rimarrà “limitata”.