Fcr, nomina Rabitti in mano a Palazzo Chigi

3 aprile 2017 | 16:06
Share0
Fcr, nomina Rabitti in mano a Palazzo Chigi

Il ministro Orlando risponde alla Spadoni: “Segnalazione spetta a ufficio funzione pubblica”

REGGIO EMILIA – Sara’ il dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri a segnalare all’Anac, se lo riterra’ opportuno, eventuali irregolarita’ nella nomina di Annalisa Rabitti a presidente della societa’ delle farmacie comunali di Reggio Emilia Fcr. Lo dice il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che venerdi’ scorso ha risposto ad un’interrogazione sulla vicenda, presentata dalla deputata reggiana del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni.

La nomina di Rabitti alla guida dell’azienda, avvenuta il 17 giugno 2015, era finita nel mirino delle opposizioni in Comune che ne avevano contestato l’illegittimita’ ai sensi della cosiddetta “Legge Severino”, avendo l’attuale presidente ricoperto l’incarico di consigliera comunale nei due anni precedenti. Da qui era poi stato sollecitato un intervento dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone, rinnovato da Spadoni nell’interrogazione.

Il ministro chiarisce tuttavia che la normativa attribuisce “al solo dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri il potere di segnalazione all’Autorita’ nazionale anticorruzione ai fini della sospensione della procedura di conferimento dell’incarico, in caso di violazione delle norme in materia. Resta comunque salva la possibilita’ per L’Autorita’ di agire d’ufficio”.

Pertanto e’ rimessa all’ufficio di Palazzo Chigi “ogni opportuna valutazione di competenza sull’attivazione dei poteri di segnalazione in ordine alla vicenda esposta nell’atto di sindacato ispettivo”.

La parlamentare 5 stelle aveva inoltre domandato ad Orlando se intendesse “assumere un’iniziativa normativa, anche come suggerito dal Presidente dell’Anac Cantone, affinche’ la normativa in questione possa applicarsi oltre che ai politici di enti regionali, provinciali e comunali al di sopra dei 15.000 abitanti a tutti coloro che abbiano ricoperto o ricoprano ruoli nazionali quali ministri, parlamentari e sottosegretari, affinche’ nessun eletto possa avvantaggiarsi del proprio incarico politico per assumere ruoli amministrativi”.