Piumini ai ragazzi: la scrittura vi renderà liberi

18 marzo 2017 | 15:04
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Piumini ai ragazzi: la scrittura vi renderà liberi

Lo scrittore ha incontrato centinaia di studenti al cinema Rosebud: “I libri nascono da avvenimenti reali della vita”

REGGIO EMILIA – “Sono stato insegnante, formatore, disoccupato, psicologo, padre e alla fine, quasi per caso, uno scrittore ma è stato il lavoro che mi ha dato più libertà, che mi ha permesso di guardare le cose in maniera diversa. La scrittura libera tutta la tua creatività e ti permettere di esprimerti completamente”.

Con queste parole lo scrittore Roberto Piumini venerdì scorso al cinema Rosebud, nell’ambito della rassegna Baobab, ha spiegato il suo lavoro e ha incantato centinaia di studenti di ogni età con le sue storie, i suoi indovinelli e il racconto di come sono nati i suoi libri.

Continua Piumini: “I libri nascono da avvenimenti reali della tua vita, come quando mio figlio mi chiese della morte e io ho saputo rispondergli davvero solo scrivendo un libro, “Lo stralisco”, ma anche da piccoli episodi senza importanza, che ti fanno aprire lo sguardo su un mondo infinito di storie”.

Piumini ha sottoposto ai bimbi alcuni indovinelli in forma di poesia, o poesia in forma di indovinello, un libro ancora inedito a cui sta lavorando da alcuni anni, testi per lo più in rima, ma non del tutto, che parlano generalmente di oggetti da indovinare. Poi ha regalato a una platea coinvolta e attentissima un momento magico di lettura a voce alta di uno dei suoi 600 libri: “La palla di Lela”. Ha ascoltato le idee e i commenti dei bambini e dei ragazzi presenti e ha risposto alle loro tantissime domande.

Ha spronato gli studenti prima di tutto a leggere e poi piano piano a scrivere brevi racconti consigliando di riprenderli ogni tanto a distanza di settimane o mesi,  perché i racconti si possono modificare e raggiungono la perfezione solo dopo un po’ di tempo. Negli occhi e nelle parole dei ragazzi presenti si leggeva il desiderio profondo di farsi sentire, di trovare uno loro spazio nel mondo e forse la scrittura rimane ancora l’espressione migliore per raccontare se stessi.