Otto marzo, la Cgil dedica una sala a Franca Viola

6 marzo 2017 | 17:21
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Otto marzo, la Cgil dedica una sala a Franca Viola

Mercoledì alle 17. Prima donna, siciliana, a rifiutare negli anni Sessanta il “matrimonio riparatore” dopo essere stata violentata

REGGIO EMILIA – Sarà un 8 marzo intenso e ricco di iniziative quello che la Camera del Lavoro celebrerà mercoledì prossimo in occasione della giornata internazionale della donna. Accanto alle iniziative che classicamente vengono organizzate per l’occasione quest’anno si parlerà di riscatto delle condizioni femminili, passate e presenti, anche attraverso i “simboli” e le storie.

Nella sede Cgil di via Roma infatti verrà inaugurata, alle 17, una nuova sala dedicata a Franca Viola prima donna, siciliana, a rifiutare il “matrimonio riparatore” dopo essere stata violentata. Era la metà degli anni ’60 e la violenza sulle donne era ancora considerata come “offesa alla morale” e non come lesione personale. Franca Viola ebbe il coraggio di ribellarsi ad una pratica diffusa, quella del rapimento di una donna che si voleva sposare a tutti costi, e alle relative conseguenze, quelle cioè di venir considerate delle “svergognate”, denunciando il suo rapitore e affrontando un processo, presenziando coraggiosamente a tutte le udienze, che condannerà a 11 anni di reclusione l’uomo che segnò la sua storia.

All’epoca la vicenda giudiziaria che ne seguì fece grande scalpore nel Paese, spaccando l’opinione pubblica italiana a metà tra chi sosteneva la giovane donna e chi pensava fosse meglio un accomodamento.

“La storia di Franca Viola ha aperto una strada alle altre donne, per essere più libere, rendendo più civile il nostro Paese – sottolineano Ramona Campari e Vanna Gelosini della Cgil di Reggio Emilia spiegando perché la scelta di dedicarle una sala -.  E’ nostro compito ricordare la sua storia, spesso sconosciuta alle donne più giovani per difendere un diritto e un avanzamento civile. Pensiamo che nella Cgil trovino e debbano trovare posto le donne nella loro interezza: è con la salvaguardia e lo sviluppo dei diritti sociali, che si può realizzare anche quel cambiamento culturale necessario ad eliminare discriminazioni, sessismo, stereotipi e mettere in campo azioni efficaci di contrasto alla violenza sulle donne”.

Tre anni fa Franca Viola è stata anche insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica con la motivazione: “Per il coraggioso gesto di rifiuto del matrimonio riparatore che ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell’emancipazione delle donne nel nostro Paese”.

“Ciascuno è libero fino all’ultimo secondo, tutto quello che dipende da te è nelle tue mani – ha avuto modo di dire in una delle sue rare dichiarazioni -. Bisogna decidere quello che è giusto, non quello che conviene.”