Methis e Teleya, Legacoop propone il workers buyout

10 marzo 2017 | 19:21
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Methis e Teleya, Legacoop propone il workers buyout

Ma la Cgil ritiene “non corretto l’atteggiamento di Legacoop”. Accusa: “Dopo aver fatto trascorrere tanto tempo ora, in prossimita’ della scadenza degli ammortizzatori, pone questa ipotesi avendola gia’ presentata ai lavoratori come aut-aut”

REGGIO EMILIA – Una nuova cooperativa che abbia, come presupposto indispensabile, la partecipazione societaria da parte dei dipendenti di Methis e Teleya. E’ questa l’ipotesi prospettata dal presidente di Legacoop Emilia Ovest di Reggio Emilia, Andrea Volta, nell’incontro di questa mattina con la Fiom-Cgil e le Rsu dei due rami d’azienda metalmeccanici di Coopsette, in cui stanno per scadere gli ammortizzatori sociali. In dettaglio questa soluzione comporterebbe la cessazione del rapporto di lavoro per gli attuali dipendenti Methis, la loro collocazione in “Naspi” (trattamento di disoccupazione) e l’utilizzo dello stesso trattamento anticipato come quota sociale per l’ingresso nella nuova cooperativa.

Le rappresentanze sindacali avevano invece chiesto di “dare concretezza ad una ipotesi di acquisto di ramo d’azienda (Methis)” da parte di una Coop toscana che aveva espresso interesse e di verificare la possibilita’ di supportare finanziariamente questa operazione attraverso Coopfond. Nell’incontro di oggi, ottenuto dopo due presidi di protesta la strada e’ stata pero’ giudicata “non percorribile per problemi di progetto industriale e risorse finanziarie insufficienti da parte della cooperativa toscana”.

In merito alla della nuova coop, Rsu e Fiom commentano: “Questa proposta non e’ stata oggetto di ipotesi nel precedente incontro e solo ieri pomeriggio e’ stata illustrata ai lavoratori e definita come ‘unica possibilita” per dare continuita’ all’attivita’ e al lavoro”. Il giudizio nel merito non e’ esaltante: “Oltre a varie difficolta’ tecniche nel tentare una soluzione di questo tipo (non sarebbe possibile per i soci-lavoratori utilizzare alcun ammortizzatore sociale nei primi sei mesi di attivita’, proprio quelli di avvio dove certamente non ci sara’ attivita’ per tutti) si apre un problema di corrette relazioni e di credibilita’ al tavolo di confronto”. Infatti “se questa ipotesi e’ stata illustrata con dovizia di particolari ai lavoratori, diventa difficile credere che non fosse gia’ ampiamente stata studiata dalla Lega”.

Continua la Fiom: “Questo atteggiamento pone dubbi su come si gestisce un confronto in situazioni di grande complessita’ come la liquidazione coatta amministrativa di Coopsette e su quanto poi questa proposta non fosse gia’ una scelta prioritaria che non ha fatto approfondire eventuali altre opzioni. Ancora una volta non solo gli errori della dirigenza si scaricano sui lavoratori ma anche la eventuale possibilita’ di prosecuzione dell’attivita’ passa attraverso un rischio d’impresa che viene scaricato sui lavoratori”.

La Cgil ritiene quindi “non corretto l’atteggiamento di Legacoop. Dopo aver fatto trascorrere tanto tempo ora, in prossimita’ della scadenza degli ammortizzatori, pone questa ipotesi avendola gia’ presentata ai lavoratori come aut-aut: o cosi’ o si chiude”. Nei prossimi giorni il sindacato chiedera’ incontri anche a livello istituzionale perche’ “un patrimonio di conoscenza e professionalita’ non venga smantellato o sottoposto a ricatto, senza alcuna garanzia di continuita’”.