Inchiesta Consip, fuga di notizie: revocate le indagini al Noe

4 marzo 2017 | 18:03
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Inchiesta Consip, fuga di notizie: revocate le indagini al Noe

Romeo parla dal carcere: “Accuse false, io strumento di contesa politica”

REGGIO EMILIA – Alla luce di “ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto” istruttorio la procura di Roma “per una esigenza di chiarezza” ha “revocato” ai carabinieri del Noe la delega per ulteriori indagini nel procedimento su Consip. E’ quanto annuncia la Procura in una nota affermando che la delega è stata ora affidata al Nucleo Investigativo di Roma dei Carabinieri.

“Gli accertamenti fin qui espletati – si legge nella nota della Procura di Roma – hanno evidenziato che le indagini del procedimento a carico di Alfredo Romeo ed altri sui fatti (poi) di competenza di questa Procura sono state oggetto di ripetute rivelazione di notizie coperte da segreto sia prima che dopo la trasmissione degli atti a questo Ufficio, sia verso gli indagati o comunque verso persone coinvolte a vario titolo, sia nei confronti degli organi di informazione”. Per una “esigenza di chiarezza la Procura di Roma – conclude la nota – ha pertanto revocato al Nucleo Operativo Ecologico la delega per le ulteriori indagini che è stata affidata al Nucleo Investigativo di Roma dell’Arma dei Carabinieri”.

“In questa vicenda non c’è nulla di vero, mi sento vittima di una strumentalizzazione legata ad una aspra contesa, tutta di natura politica”. E’ lo sfogo di Alfredo Romeo, parlando con i suoi difensori, dal carcere di Regina Coeli dove è detenuto dal primo marzo scorso per l’accusa di corruzione nell’inchiesta sugli appalti Consip. n queste ore l’avvocato napoletano, assieme ai suoi legali, sta leggendo le carte dell’inchiesta in vista dell’interrogatorio di garanzia fissato per lunedì mattina davanti al gip Gaspare Sturzo e al pm Mario Palazzo, titolare dell’indagine giunta a Roma per competenza territoriale. Romeo è detenuto in una cella assieme ad un’altra persona.

Il difensore di Tiziano Renzi, avvocato Federico Bagattini ha ricevuto l’incarico di svolgere indagini difensive nel cui ambito ascolterà l’ad di Consip Luigi Marroni. Lo rende noto lo stesso legale con una nota. Il mandato, spiega, “al fine di contribuire all’accertamento della verità” è di “esperire indagini difensive ai sensi dell’art. 391 bis ccp e procedere ad intervista delle persone informate sui fatti, tra cui l’ing. Luigi Marroni”.

Tiziano Renzi a pm: a Fiumicino per lavoro
L’appuntamento con un personaggio “misterioso” fuori dal parcheggio dell’aeroporto internazionale di Fiumicino a Roma, secondo Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, altro non sarebbe stato che “un appuntamento di lavoro” senza nessun collegamento con le vicende legate ad Alfredo Romeo. Così, secondo quanto si apprende, Tiziano Renzi ha risposto ieri al procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e alla pm di Napoli Celeste Carrano che lo hanno interrogato nella Capitale. Sempre secondo quanto appreso, è stato sentito come persona informata dei fatti l’attuale sindaco di Rignano sull’Arno (Firenze), dove vive Tiziano Renzi, Daniele Lorenzini. Sarebbe invece saltato l’altro interrogatorio di Roberto Bargilli, detto Billy, attuale assessore a Rignano e autista del camper di Matteo Renzi durante la campagna per le primarie del 2012. Anche Bargilli doveva essere sentito dai magistrati come persona informati sui fatti.

Consip: forse nei prossimi giorni sentito Emiliano
Prosegue l’attività istruttoria della procura di Roma sulla vicenda Consip. Forse già nei primi giorni della prossima settimana verrà sentito a piazzale Clodio, come persone informata sui fatti, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Al centro dell’audizione alcuni sms che l’esponente del Pd scambiò con il ministro Luca Lotti, indagato per rivelazione di segreto, nei quali si sarebbe fatto riferimento a Carlo Russo, imprenditore amico di Tiziano Renzi e ritenuto da chi indaga punto di contatto tra Alfredo Romeo e il padre dell’ex premier.

Marroni: molti chiedono favori, non mi dimetto
“Capita che ti chiedano un favore, io di solito faccio finta di prendere un appunto e poi lo butto via. L’importante è non superare quella linea che ti porta a compiere un illecito. Io non l’ho mai fatto, nessuno mi accusa di averlo fatto”. Lo afferma l’amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, in un’intervista al Corriere della Sera e in in colloquio con il Sole 24 Ore, ribadendo di non avere motivi per dimettersi. Sull’aver incontrato Tiziano Renzi, “non siamo monaci tibetani che passano le giornate a curare i fiori di loto. Siamo persone che vivono nel mondo. Conosco tante persone, e da quando sono qui non ho smesso di incontrarle, anche perché non vedrei più nessuno”, dichiara Marroni, che sulla possibilità di dimissioni commenta: “Perché dovrei dimettermi, per avere fatto bene il mio lavoro? Per aver fatto risparmiare allo Stato, con le nostre gare, 3 miliardi di euro?”. In merito alla gara oggetto dell’inchiesta, “stiamo facendo i dovuti controlli legali per capire se ci sono gli estremi per fermare le procedure. C’è un pool di avvocati al lavoro”, spiega Marroni. In futuro, annuncia, “Le gare diventeranno più piccole e mirate, aumenteremo ancora di più la divisione dei poteri interni. L’azienda è sana ma se poi un dirigente, fuori dall’orario d’ ufficio, parla con un fornitore per aiutarlo in una gara, su quello io cosa posso fare?”.